La mia prima esperienza sindacale Solo col tempo compresi che quella era una espressione abituale che il Tantoia infilava nei suoi interventi, quando lo riteneva opportuno, come un intercalare con cui riprendere fiato. Qualche giorno dopo venne da me un rappresentante dei “piccoletti”, come veniva chiamata la coppia di Michele Cologno e Antonio Carafa, detti, altrimenti, “la banda bassotti”, a dirmi, nella dichiarata qualità di loro tramite, come io avrei anche potuto diventare segretario aziendale della Uil se una tale proposta non fosse partita dal sindaco Iacovino, come era invece accaduto, per cui pur non essendo miei avversari, per ragioni politiche avevano dovuto contrastarla e che, per ora, dovevo accontentarmi solo della carica di vice mentre Domenico Santoro sarebbe stato il segretario. Non ho molto interesse a parlare della mia attività sindacale, iniziata a quell’epoca e proseguita fino al 1998 anche con la redazione di un giornale “L’Osservatorio di Capitanata” di cui ero unico redattore sotto la nominale direzione dell’allora segretario provinciale della Uil Enti Locali; giornale con cui, oltre a dare informazioni sui contratti, portai avanti una battaglia contro la privatizzazione della Nettezza Urbana voluta dal centro-destra di Giuliano Giuliani, eletto nel 1995 e nel 1999 confermato, e caldeggiata prima da Aldo d’Alessandro e poi da Fernando Caposiena che gli era subentrato. Un episodio che merita di essere citato accadde dopo il 1974 anno in cui, in ottemperanza della staffetta stabilita dal pre-accordo tra i due partiti, il sindaco socialista Raffaele Iacovino aveva lasciato la carica di sindaco a favore del comunista Antonio Cologno. Allora, sempre per la faccenda della spartizione dei punti parametrici, era stata costituita una commissione composta da rappresentanti sindacali e dell’Amministrazione. In una di queste riunioni in cui si dovevano concordare i criteri da adottarsi per l’attribuzione di un parametro maggiore, non avendo a mia disposizione la copia della pianta organica del personale, e stavo facendo il mio intervento, il sindaco Cologno, che sedeva alla mia destra attorno al grande tavolo della Sala Rossa, mi consegnò la copia in suo possesso. Mi bastò dare appena una scorsa alla lista dei nomi per accorgermi che su quella lista erano già segnalati, con una nota a margine, i dipendenti ai quali attribuire la mansione superiore prima ancora che si stabilissero la modalità per quella attribuzione. segue…
Capitolo Terzo LA MIA PRIMA ESPERIENZA SINDACALE L
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