LA GESTIONE DEI DATI ELETTORALI La mia qualifica di Programmatore CED rimasta fino ad allora sulla carta, trovò una sua effettiva realizzazione con l’incarico di gestire i dati elettorali in occasione del Referendum del 9 giugno 1991 sulla riduzione delle preferenze alla Camera dei Deputati. Fu Pietro Zaccaro, ormai dipendente del Comune e ingegnere preposto alla Sezione Lavori Pubblici, a suggerire a Vittorio Mundi di impegnarmi per la gestione dei dati in quella occasione, mentre ero totalmente assorbito nel pieno del lavoro per la sistemazione del Servizio Esenzioni dalla spesa sanitaria, l’ormai ex “Ufficio Tickets”! Vittorio mi aveva chiamato e, alla presenza di Zaccaro, mi chiese se ero in grado e se me la sentivo di affrontare quell’incarico. Anche se ero alquanto spaventato della responsabilità che mi si attribuiva, non potevo rifiutarmi alla sfida che mi lanciava Vittorio e, ancora di più a fronte della fiducia che Pietro Zaccaro riponeva nella mia capacità di assolvervi. Devo dire che non fu particolarmente difficile approntare un programma allo scopo. Si trattava di un solo Referendum e di solo due risposte da gestire! E poi! Certamente era molto più complesso e laborioso il lavoro di programmazione che avevo fatto per la gestione del servizio esenzione ma quello non era a vista. Nessuno ne sapeva la valenza e lo spessore e nessuo me lo aveva richiesto, come se fosse una cosa mia, una mia divagazione, uno sghiribizzo che nessuno, se pure lo avesse voluto, era in grado di apprezzare. Ora si trattava, invece, di fare un lavoro di programmazione sotto gli occhi di tutti e, per di più, richiesto da Vittorio, dal mammasantissima del Comune, per cui misi da parte in quei giorni il mio lavoro per l’Ufficio Esenzione e mi dedicai a quel nuovo compito. La difficoltà fu, piuttosto, fare accettare a Vittorio Mundi l’idea che la soluzione studiata fosse migliore del sistema da lui sviluppato negli anni facendo ricorso a una pletora di personale, ripartito in una rigida sequenza di compiti; dalla ricezione della comunicazione da parte della staffetta presso i seggi elettorali alle fotocopia di questa; dal passaggio al gruppo di persone addette alle calcolatrici per la quadratura dei dati e a chi ne trascriveva il risultato… un insieme di persone non inferiore a dieci, dodici, reclutate tra il personale della Segreteria e della Ragioneria con a capo Aldo Cervini, l’Arnaldo, addetto alla quadratura dei dati, mentre io mi proponevo da solo senza che Vittorio riponesse alcuna fiducia sulla validità del computer e sulla convenienza del suo utilizzo rispetto al sistema da lui collaudato fino ad allora. Dovevo dimostrare che la gestione con il computer era migliore! Tanto palese era la sua sfiducia nel nuovo sistema propostogli da Zaccaro - da lui individuato come il responsabile della prevedibile disfatta del sistema che gli era stato proposto e che lui, incaricandomene, aveva avuto la sventatezza di accettare - da dare la precedenza al sistema da lui collaudato, l’unico che ritenesse valido, così che le comunicazioni mi pervenivano, in subordine, tanto da doverne fare rimostranza. “Vittorio, questo non è giusto! Se vuoi mettermi alla prova non devi ritardarmi mettermi i bastoni tra le ruote. Fai fare una copia in più in modo che i risultati delle elezioni mi pervengano nello stesso tempo degli altri!” Chiaramente non potevo fare tutto da solo in quella sfida tra me e ‘il resto del mondo’ per cui, dopo aver chiesto l’appoggio di qualche collega e aver visto che non era il caso di fidarmene, anche perché qualcuno di quelli credeva, sapendo qual’era la sua opinione, di fare un piacere a Vittorio commettendo uno sbaglio nel digitare i dati sul computer, richiesi la presenza di Ugo Berardi! Un mulo! Uno di quelli che, dopo avergli detto cosa deve fare e come si fa, si mette all’opera con l’efficienza di chi, senza distrarsi e senza fare sbagli, del compito affidatogli non se ne stanca mai finché non l’ha ben concluso. Gli spiegai la situazione e lo misi sull’avviso! E quando mi accorsi che andava bene, la lasciai persino solo. Vittorio fu tanto soddisfatto della prestazione resa in quella prima occasione, da “reclutarmi” alla bisogna dandomi via via preminenza sul gruppo di persone che continuò, tuttavia, a coinvolgere come aveva fatto in precedenza - con la conferma in quell’incarico anche negli anni successivi quando, tra Referendum, elezioni Europee, Comunali, Regionali e Politiche, si votava, anche con più elezioni contemporanee, praticamente ogni anno e, da allora, e fino al 2000, le ho gestite tutte le tornate elettorali facendo ricorso, dal 1999, ad un programma acquistato all’esterno per avere la possibilità di generare e stampare diagrammi non consentiti dal linguaggio di programmazione da me utilizzato. *** Fine capitolo secondo
Capitolo Secondo LA GESTIONE DEI DATI ELETTORALI
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