…segue

Tanto

per

darne

un’idea,

una

volta

era

venuto

nel

mio

ufficio

una

persona

per

espormi

le

sue

peripezie

giudiziarie

per

una

causa

in

corso.

Dopo

averlo

ascoltato

pazientemente

e

con

attenzione

gli

dissi

che

non

avrei

saputo

che

fare

se

non

consigliargli

un

avvocato

per

esserne

assistito…

e

quello

aveva

risposto:

“Lo

so

e

ho

già

un

avvocato.

Ma

qualcuno

mi

ha

detto

di

rivolgermi

a

lei

per

avere

un

parere

e

un

consiglio…”.

Potrei citarne altre di occasioni per denotare quale fiducia e aspettativa si fosse creata nella popolazione come, per esempio, quella vecchietta che era venuta a lamentarsi perché non aveva più notizie del figlio, trasferito chissà dove, da cui non riceveva da mesi una sua lettera… o di quella ragazza, una giovane sposa, che voleva convincere il marito disoccupato a trasferirsi a Torino, dove avrebbe potuto trovare un lavoro grazie a parenti che colà risiedevano, e aveva tanto insistito perché facessi da mediatore per fare accettare al marito quella sua risoluzione in un incontro a cui, seppure recalcitrante aderii e dal quale uscii sconfitto quando quel ragazzone, dopo un tortuoso giro di perorazioni mie e della moglie, le aveva rigettate tutte confermando la decisione di non lasciare San Severo in quanto, aveva detto: “… non posso lasciare qui i miei genitori da soli. Hanno fatto tanto per me e non posso abbandonarli ora che sono vecchi e non hanno nessuno, oltre me, che li assista!”. Il fatto che, tuttavia, ho avuto occasione, nel tempo, di citare più volte per significare agli altri l’importanza del mio Ufficio e la valenza del compito programmatico che individuavo nel proporlo e che mi ero assunto nel condurlo, è tanto esemplificativo da meritare di essere raccontato più ampiamente senza ridurlo ad un inciso. Era di sera, a ora tarda e fuori orario, quando era entrato in ufficio una persona anziana, ben postato, alto, in compagnia di un suo amico coetaneo, per segnalare che in una tale via, a causa di un fosso nell’asfalto, prospiciente il marciapiede che stava scendendo con la moglie, questa aveva avuto una storta e ora era a casa con la caviglia dolorante. “Lei è venuto a denunciare il danno subito da sua moglie o solo il dislivello, il fosso nell’asfalto?” In verità, consapevole dell’età del mio interlocutore, forse lo avevo interpellato col voi, com’era mia abitudine fare con le persone più anziane per non creare troppa distanza. Quello aveva risposto tranquillo: “No. Voglio segnalare solo il pericolo e che bisogna riparare quella di strada. Mica voglio che altre persone si facciano male!” Anche qui, forse non erano queste le parole precise ma, certamente, il senso di quelle rimane nella sostanza del tutto esatto. segue…
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sanseveropuntoit 29 marzo 2022
Capitolo Primo

1. Importanza politica e sociale dell’Ufficio Relazioni con il pubblico

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