sanseveropuntoit, 18 novembre 2024
A PROPOSITO DELL’URP
- Il 6 di giugno del 2001, il responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico, dietro sollecitazione dell’assessore al personale, Caposiena Fernando , mentre era regolarmente in servizio, su iniziativa della sua solerte sicaria, siignora Belmonte Silvana , viene attirato in un tranello e, in virtù di una ordinanza sindacale contraffatta e di un falso certificato medico, viene trasferito di forza (sic!) presso il Reparto Psichiatrico dell’Ospedale Civile di San Marco da cui viene dimesso prima della scadenza del termine con diagnosi "immutata"; - Nel corso dello stesso mese di giugno si procede allo smantellamento dell’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di San Severo; - Nel successivo mese di luglio il responsabile dell’Ufficio Relazioni con il pubblico, mentre era assente per malattia, viene esautorato dal ruolo di Responsabile Urp e trasferito, per pretestuose esigenze di servizio e sempre su iniziativa della sicaria Belmonte Silvana , presso il Comando Vigili Urbani del Comune; trasferimento che, non essendo mai stato eseguito per la sua palese illegittimità, ha lasciato l’altro partecipe attivo della spietata congiura, il sicario Ciro Sacco , senza personale nei successivi tre anni. - Da qui ha inizio la penosa e logorante odissea di Giovannantonio Macchiarola, ex dipendente modello del Comune di San Severo, che per i successivi sette anni viene tenuto lontano da qualsiasi attività lavorativa e fatto bersaglio di una vergognosa, incredibile e delinquenziale persecuzione dai toni kafkiani. Tutto ciò, oltre a ledere la mia dignità di persona, mi ha precluso la possibilità di accedere ‘d’ufficio’ al ruolo dirigenziale, come previsto dalla legge 150 del 2000 che in fase di prima applicazione prevedeva tale inquadramento per il personale dei ruoli organici che, pur se sprovvisto dei titoli specifici previsti per l'accesso, avesse già svolto quella funzione. Nel mese di novembre del 2002, su proposta dell’assessore al personale, Caposiena Fernando , mentore occulto della trama realizzata grazie al solerte attivismo della Belmonte Silvana (meritevole dello storico soprannome di « scazzosa »), si è proceduto alla definitiva soppressione dell’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di San Severo con, persino, la cancellazione dello stesso responsabile dalla dotazione organica del personale del Comune. La motivazione portata avanti dal malefico e mimetico assessore, forte della sua ignoranza e del suo rancore, risiedeva nella asserita inutilità dell’U.R.P. dopo l’approvazione dello Sportello Unico per le imprese che lo stesso assessore aveva promosso in concorrenza con analogo progetto da me presentato e nel quale avevo già coinvolto i Comuni di Apricena, San Marco in Lamis, San Paolo Civitate e Torremaggiore. Non so che fine abbia fatto lo Sportello Unico per le imprese del perfido assessore e se abbia conseguito qualche risultato. Risulta, invece, che nel corso degli anni l’Ufficio relazioni con il pubblico, come dettato dalla legge, è stato nuovamente previsto nella dotazione organica. La delega di tale ufficio è stata, tuttavia, conservata nelle mani del sindaco Miglio Francesco ma, poiché tale ufficio non è stato mai costituito, sul sito del Comune appariva il seguente avviso: NON essendo riuscito a ricreare quell’ufficio, il sindaco Miglio, per ovviare alla sua delega vuota, durante il suo secondo mandato e per occultare una promessa fallita, ha deciso di abolire quella pagina, anche se non sono certo che abbia abolito la sua delega di facciata. Per restituire attualità a quella pagina perduta, anni fa, quando ebbi occasione di desumerla dal sito del Comune, ne avevo fatto una diversa lettura aggiungendovi una mia scritta di cui feci invio al mio ex amico Pietro Zaccaro, senza, però, aver mai avuto l’occasione di inserirla sul mio sito. Ho pensato, quindi, che fosse il caso di ripresentarla non solo per mettere in luce un proposito fallito ma, più che altro, per rendere a quell’omino intento a quel lavoro programmato all’infinito, l’autentico ruolo rivestito: vale a dire quello del «becchino», augurandomi di non incorrere nella tagliola del Copyright comunale in quanto quell’immagine è defunta insieme alla promessa troppo ardita. Non sarà, qui, di poco conto notare che, fin quando il mio URP ha funzionato, alla sua denominazione aggiungevo nelle mie lettere e comunicati il motto « L’ufficiochenonc’era » mentre, quando poi mi hanno fatto fuori, le lettere che inviavo all’amministrazione erano intestate « L’ufficio che non c’è » e, a quanto pare, tale ultima intestazione, con tutte le deleghe pretese o affidate nel frattempo, ha avuto tanto successo da rimanere ancora attuale dopo ventitre anni. Ora, dopo aver avuto visione della nuova giunta comunale, apprendo che la Signora Lucia Rita de Lallo , oltre a ereditare la delega che fu del cancrenoso Caposiena, ha ereditato, se ben ricordo, anche quelle lasciatele dal sindaco a digiuno di legalità al quale è succeduta oltre che nella delega alla legalità , di cui ha fin qui seguito scrupolosamente la linea, anche la delega vuota dell’Ufficio Relazioni con il pubblico. Resta la curiosità di verificare se anche questa volta si assisterà al fallimento di una promessa in ventitre anni mai attuata o se si raffazzonerà un Urp solo nominale, magari mettendoci a capo una Fanelli Soccorsa qualsiasi o qualche altro dipendete di medesima capacità comunicativa e di pari livello culturale.
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