FUORI SACCO 4   SENZA FISSA DIMORA
sanseveropuntoit, 29 settembre 2024
Il Giornale di San Severo è troppo impegnato di questi tempi a dare visibilità ai candidati alle prossime elezioni comunali, e lo stesso si può dire dell’altra stampa locale, per trovare spazio da destinare alla notizia della condanna del Sindaco di San Severo inflittagli dal Tribunale d’Appello di Bari. Come si dice? “Ai cittadini non far sapere…” se non quello che il “potere” gradisce e la notizia di tale condanna certamente non sarà stata piacevole per il sindaco Miglio, il “digiunatore per la legalità” che, come i fatti dimostrano, quando non è a digiuno è capace di mettere a tacere Leggi, regolamenti e disposizioni ministeriali, mostrandosi così per quello che in effetti sostanzialmente è, ovvero un “sindaco a digiuno di legalità”. La cosa è ancora più grave in quando il fatto o, meglio, il fattaccio lo ha commesso non solo nella sua funzione di sindaco ma nell’esercizio della sua funzione di “Ufficiale di Governo”. Si aggiunga l’aggravante della evidente consapevolezza del danno perpetrato contro i diritti soggettivi che fanno capo ad ogni cittadino e chiaramente indicati nel dettato costituzionale e disciplinati dalla legge. Infatti tale Primo Cittadino risulta essere un laureato avente titolo a fregiarsi di essere “dottore” in Giurisprudenza conseguito, tra l’altro, non in una qualsiasi facoltà, per esempio di Gambatesa, ma presso un rinomato istituto universitario romano. Certamente, ora che si è svelata la sua ignoranza legislativa, non perderà il titolo di “dottore in Giurisprudenza” ma dovrà certamente avere qualche pudore a fregiarsene pubblicamente o, qualora volesse, a esercitare in futuro, quale sua intrapresa professionale, l’attività di procuratore legale. Eppure era stato messo sull’avviso dal malcapitato cittadino che chiedeva di essere inscritto nel Registro di Anagrafe del comune di San Severo, alias di “Comune delle Bananas”, dove la legalità è considerata solo una opzione in mano al “potere”. A niente sono servite le comunicazioni in cui, in punta di legge, si evidenziava la legittimità della richiesta e il diritto del cittadino ad averne ottemperanza; comunicazioni che, per quanto vi si facesse espresso e reiterato riferimento alle disposizioni della legge 241/90 (oltremodo ignorata, ahiloro!, dai cittadini che non sanno quanto è buono il formaggio con le pere!) non hanno avuto alcun riscontro. Come a dire: che potere è quello che deve sottostare alle disposizioni di legge? Lo stesso può dirsi del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Foggia a cui il cittadino, dopo essere stato costretto ad adire il Tribunale per avere il riconoscimento del suo diritto soggettivo, aveva rivolto istanza di intervento. Niente da fare! Troppo impegnati e altrettanto omertosi tali Enti di controllo per dar retta alle “pretese” di un cittadino spogliato dei propri diritti. Tutta la vicenda, iniziata nel lontano 2019 (cinque anni, perbacco!), è, comunque, troppo lunga e complessa per darne conto in questo spazio e, per sopperire al silenzio della stampa locale, mi riservo di illustrarla, avendone tempo, più estesamente sul sito https://www.sansevero.it . Per ora limitiamoci a concludere con la comunicazione che il Comune di San Severo e il Ministero dell’Interno sono stati condannati, in solido, al pagamento della somma di complessivi 9.102,50 euro, più ammennicoli e “alla immediata iscrizione” del reclamante cittadino all’anagrafe della popolazione residente del Comune di San Severo”. ( sanseveropuntoit ) Giovannantonio Macchiarola
19 maggio 2024 Articolo Il Sindaco di San Severo condannato dal Tribunale d’Appello di Bari
UN ARTICOLETTO IMPERTINENTE