Alla
fine
del
2019
ho
appreso
in
maniera
del
tutto
fortuita
e
non
ufficiale
di
essere
stato
cancellato
dall’Anagrafe
dei
residenti
nel
Comune
di
San
Severo.
Tale
novità,
di
cui
non
ho
mai
ricevuto
alcuna
comunicazione
da
parte
dell’Ufficio
di
Anagrafe
del
Comune
di
San
Severo,
mi
ha
del
tutto
sorpreso
in
quanto
nel
corso
degli
anni,
ad
ogni
rinnovo
di
patente
o
nella
ricezione
di
avvisi
per
contravvenzioni
al
codice
della
strada
o
di
avviso
per
il
ritardato
pagamento
della
tassa
di
circolazione
e
quant’altro,
ho
sempre
ricevuto
tali
comunicazioni
al
mio
domicilio
di
residenza
nella
via
Filippo
Pelosi
n.
16
del Comune di San Severo.
Preoccupato
delle
eventuali
conseguente
che
tale
cancellazione
avrebbe
potuto
comportare
in
ordine
ai
miei
diritti
di
cittadinanza
e
per
rimediare
al
mal
fatto,
in
data
21
settembre
2019
,
con
posta
certificata
inviata
al
Sindaco
del
Comune
di
San
Severo
nella
sua
qualità
di
Ufficiale
d’Anagrafe,
ho
fatto
richiesta
di
variazione
anagrafica
con
iscrizione
nel
Registro
di
Anagrafe
del
Comune
quale
“
senza
fissa
dimora
”
e,
in
ottemperanza
di
quanto
stabilito
dall’art.
20
del
DPR
30-5-1989
n.
233,
come
modificato
dal
nuovo
regolamento
di
cui
al
DPR
17-7-2015,
n.
126,
ho
comunicato
tutti
i
dati
a
tal
fine richiesti.
Nella
stessa
chiedevo,
inoltre,
che,
come
previsto
dalla
Legge
241/1990,
mi
fosse data comunicazione del responsabile del procedimento.
Di
seguito
a
tale
istanza,
in
data
23
settembre
2019
,
ho
ricevuto
la
comunicazione
da
parte
dell’Ufficio
di
Anagrafe
(senza
il
nome
del
compilatore
e
senza
indicazione
del
responsabile
del
procedimento)
con
cui
mi
si
dava
notizia
di
essere
stato
cancellato
dall’Anagrafe
dei
residenti
“per
irreperobilità”
addirittura
a
far
tempo
dal
18
novembre
2011
(!)
per
cui
mi
si
notificava
che,
ai
sensi
dell’art.7
comma
2
del
Regolamento
Anagrafico
della
popolazione
Residente
di
cui
alla
Legge
24
Dicembre
1954,
n.
1228
e
del
D.P.R.
30
Maggio
1989,
n.
223,
avrei
dovuto
“procedere”
a
nuova
iscrizione
anagrafica,
significando
in
tal
modo
che
l’istanza
già
presentata
non
era
stata
ritenuta
valida,
e
che
l’istanza
era
da
presentarsi
“su
modelli
Ministeriali
APR
iscrizione”,
per
cui
tutti
i
dati
riportati
nella
mia
richiesta
in
aderenza
a
tale
modello
“APR”
non
fossero
da
ritenersi
validi
per
non
aver
utilizzato lo specifico stampato.
Si
aggiungeva
che,
ai
sensi
della
Legge
94
del
15/07/2009
(senza
l’indicazione
degli
articoli
specifici)
avrei
dovuto
dichiarare
“tutti
gli
elementi
necessari
allo
svolgimento
degli
accertamenti
che
la
Polizia
Locale
dovrà
effettuare”,
indicando
a
tal
fine
luoghi
come
la
“Caritas,
dormitorio,
Mensa ecc”. (sic!)
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