CARLO V
(1500-1558)
Figlio
dell’imperatore
Filippo
I
d’Asburgo
e
Giovanna
di
Castiglia,
detta
“La
Pazza”,
fu
educato
da
Adriano di Ultrecht, il futuro papa Adriano VI e nel 1506 divenne principe dei Paesi Bassi.
Nel
1516,
morto
Ferdinando
d’Aragona,
ereditò
le
corone
di
Spagna
e
dei
regni
aragonesi
di
Sardegna,
Napoli e Sicilia nonché il possesso delle Indie occidentali
Nel
1519,
alla
morte
del
nonno
paterno,
Massimiliano
I
d’Asburgo,
ottenne
la
corona
imperiale
contro
il
rivale
Francesco
I
di
Francia.
Per
ottenere
la
carica
si
rivolse
ai
Fugger
e
ai
Welser
e
a
questi
ultimi,
per
ripagarli
del
debito,
dette
in
cessione
la
“Piccola
Venezia”
(Venezuela)
autorizzandoli
a
nominare
governatori
e
funzionari,
esentandoli
dai
dazi
portuali
di
Siviglia
e
permettendogli
la
schiavitù
degli
indios
e
di
importarvi 4000 schiavi africani.
Mise
in
piedi
un
grande
esercito
di
soldati
mercenari
(Lanzichenecchi)
e
per
finanziarlo
utilizzò
le
ricchezze
conquistate a danno di Aztechi e Incas da parte di Hernàn Cortés e Francisco Pizarro.
Nel
1521,
nominato
Defensor
Ecclesiae
da
Leone
X,
promosse
la
Dieta
di
Worms
che
mise
al
bando
Martin
Lutero.
Nel
1521
dovette
far
fronte
alla
rivolta
dei
“comuneros”
nel
Regno
di
Castiglia
e
Leòn,
suscitata
da
una
sua
visita e da richieste fiscali, conclusasi in breve con l’intervento delle truppe imperiali e la presa di Toledo.
Nel
1522
la
Riforma
luterana
si
trasforma
da
movimento
religioso
in
contestazione
politica
e
sociale
dando
luogo alla “Rivolta dei cavalieri” di breve ed effimera durata.
Nel
1524
ebbe
origine
nella
Bassa
Baviera
la
“Rivolta
dei
contadini”
che
si
diffuse
rapidamente
trovando
le
sue
ragioni
nelle
critiche
ai
privilegi
e
alla
corruzione
della
Chiesa
Cattolica
Romana
di
cui
era
portatrice
la
Riforma
di
Lutero
il
quale,
accusato
di
esserne
il
fomentatore,
ne
rigettò
le
richieste
e
sostenne
il
diritto
dei
governanti a sopprimerla.
Nel
1524
offrì
l’isola
di
Malta
ai
Cavalieri
Ospitalieri,
stazionati
a
Civitavecchia
dopo
l’abbandono
dell’isola di Rodi, che venne accettata dall’Ordine a condizione di non dover ritenersi sudditi dell’impero.
Nel
1524,
dopo
l’insediamento
a
Milano,
nel
1521,
di
Francesco
II
Sforza,
il
re
di
Francia,
Francesco
I
si
impossessa
della
città
e
pone
l’assedio
a
Pavia
dove,
nel
1525,
affrontato
dall’esercito
imperiale,
viene
sconfitto
in
battaglia*
e,
fatto
prigioniero,
è
portato
in
Spagna
per
essere
liberato,
previo
riscatto,
dopo
un
anno.
(
*
dove,
dopo
essersi
arreso,
viene
assassinato
il
Maresciallo
di
Francia
Jacques
de
la
Palice
“che
se
non
fosse
morto, sarebbe ancora vivo
).
Nel
1527,
dopo
aver
re-insediato
Francesco
II
Sforza
nel
ducato
e
inviato
truppe
un
Italia
per
contrastare
la
Lega
di
Cognac,
promossa
in
funzione
anti-asburgica
da
Clemente
VII
insieme
a
Francesco
I
e
le
repubbliche
di
Venezia
e
di
Firenze,
una
forza
di
12
Mila
Lanzichenecchi,
rimasti
senza
paga,
si
dirige
su
Roma
viene
sottopostaad
un
terribile
sacco
per
cui
il
papa
è
costretto
alla
pace,
ottenendo
in
cambio
il
ripristino del dominio dei Medici a Firenze nel 1530.
Nel
1529
stipula
con
Francesco
I
la
pace
di
Cambrai,
detta
la
pace
delle
due
dame
per
essere
stata
trattata
dalla
madre
di
Francesco
I
e
da
una
sua
zia,
con
la
quale
consolida
la
dominazione
spagnola
sull’Italia
meridionale e sul Ducato di Milano.
Nel
1530
per
sedare
le
tensioni
religiose
e
ottenere
la
sottomissione
dei
principi
tedeschi
sostenitori
della
Riforma
luterana,
convocò
la
Dieta
di
Augusta
dove
Filippo
Melatonte,
in
sostituzione
di
Lutero,
presentò
la
Confessione
di
Augusta,
rigettata
dai
cattolici
per
cui
la
riunione
si
concluse
con
la
conferma
dell’editto
di
Worms
del
1521
suscitando
la
reazione
luterana
che,
nel
1531,
dette
origine
alla
Lega
di
Smalcalda
costituita
sotto la guida del principe elettore di Sassonia.
Nel
1533
la
Francia,
dopo
l’avvenuto
matrimonio
di
Caterina
de’
Medici,
nipote
di
Clemente
VII,
con
Enrico
II,
figlio
di
Francesco
I,
conclude
un
accordo
con
Solimano
il
Magnifico
spingendolo
ad
aprite
un
fronte
di
guerra
nel
Mediterraneo
in
funzione
anti-imperiale
con
una
attività
piratesca
condotta
da
un
ammiraglio turco-ottomano detto Barbarosssa.
Nel
1535,
per
contrastare
l’attività
piratesca
dei
musulmani,
intraprese
una
campagna
militare
conclusa
con la conquista di Tunisi e la sconfitta del Barbarossa che riuscì, tuttavia, a rifugiarsi in Algeri.
Nel
1536,
morto
il
duca
di
Milano,
Francesco
II
Sforza,
occupò
il
Ducato
sottoponendolo
al
reggimento
di
un proprio governatore.
Nel
1538
la
flotta
imperiale,
composta
da
navi
genovesi
e
veneziane,
viene
sconfitta
nella
battaglia
navale
di Prevesa dalla flotta musulmana del Barbarossa.
Nel 1540 cedette al figlio il Ducato di Milano e la reggenza dell’intera Spagna.
Nel
1541
raccolse
una
grande
flotta
a
La
Spezia
affidandone
il
comando
a
esperi
e
valorosi
condottieri,
quali
Andrea
Doria
e
Hernàn
Cortés,
che
si
risolse,
tuttavia,
in
un
fallimento
per
le
tempeste
che
distrussero
ben 150 navi imperiali.
Nel
1545,
dopo
aver
richiesto
già
dal
1426
la
convocazione
di
un
concilio
per
arginare
il
dilagare
delle
eresie
ottenendo
il
rifiuto
di
Clemente
VII,
dietro
sua
insistente
pressione
e
in
accordo
con
il
papa
Paolo
III,
si
aprì
il
Concilio
di
Trento,
a
cui
i
luterani
decisero
di
non
partecipare,
che,
con
varie
interruzioni,
dovute
anche
al
proseguire
delle
azioni
belliche
con
i
principi
tedeschi,
e
lo
spostamento
della
sede
a
Bologna,
si
concluderà
nel 1547 con una totale chiusura nei confronti dello scisma protestante.
Nel
1546
intraprese
una
campagna
militare
contro
la
Lega
di
Smalcalda,
costituita
nel
1531
da
una
federazione
di
principi
in
difesa
del
luteranesimo,
che
divisa
e
privata
del
sostegno
della
Francia,
venne
sbaragliata in battaglia nel 1547 e, di fatto, sciolta con la cattura del principe elettore di Sassonia
Nel
1552,
Enrico
II
di
Francia,
succeduto
al
padre
Francesco
I,
riprende
le
ostilità
assumendo
il
titolo
di
“protettore
delle
libertò
tedesche”
e,
appoggiandosi
ai
principi
luterani
di
Germania
che
gli
cedettero
le
città
di Toul, Metz e Verdun, sottrae all’impero il Piemonte e la Savoia.
Nel
1554
il
figlio
Filippo
II
contrasse
matrimonio
con
Maria
I
d’Inghilterra,
detta
la
Cattolica
o
la
Sanguinaria, figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona.
Nel
1555,
per
contenere
l’opposizione
dei
principi
protestanti
tedeschi
e
in
presenza
delle
ostilità
con
i
turchi
e
la
Francia,
si
costrinse
a
stipulare
la
Pace
di
Augusta
con
la
quale
si
stabilì
la
divisione
religiosa
e
l’obbligo
del
suddito
a
uniformarsi
alla
religione
del
proprio
principe
(cuius
regio,
eius
religio)
con
la
significativa conseguenza del riconoscimento ufficiale del luteranesimo.
Nel
1556
depose
la
corona
imperiale,
affidata
al
fratello
Ferdinando
I,
mentre
la
Spagna,
con
le
Indie
occidentali, i Paesi Bassi, i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna andarono al figlio Filippo II di Spagna
Morì il 21 settembre 1558 in un monastero in Estremadura.