sanseveropuntoit, 30 aprile 2017
Avrete sentito, miei cari cinque lettori, della sciagura avvenuta in Abruzzo e dei morti dell’Hotel di Rigopiano. Sono rimasto scioccato dalla notizia di quella signora bloccata sotto le macerie che dal gelo della valanga che l’aveva seppellita ha chiamato e inviato messaggi di richiesta d’aiuto per 40 ore prima di morire. E mi ha scioccato anche la frase del magistrato che segue le indagini, il procuratore di Pescara Cristina Tedeschini, la quale ha affermato che “La procura non fa il processo agli enti, ma fa le indagini sui comportamenti di persone fisiche” in quanto il suo «piano di valutazione» “è quello del penale”, aggiungendo “io non faccio responsabilità civile, non faccio responsabilità disciplinari e soprattutto non faccio responsabilità politiche”! Non saprei come giudicare questa affermazione in quanto non sono un magistrato come un Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e candidato zoppo alle primarie del suo partito, un avvocato come un Francesco Miglio sindaco di quel Comune da galera che mi ha perseguitato; ho solo sei esami in Giurisprudenza e qualche esperienza di diritto amministrativo acquisita nel corso dei miei 35 anni di servizio nella Pubblica Amministrazione svolto con la piena consapevolezza delle funzioni e delle normative attinenti ai vari ruoli rivestiti. Aggiungetevi, quanto basta di intelletto, di passione attiva e di una visione olistica del servizio da rendere ai cittadini e avrete un’idea approssimativa di chi era quella persona, quel Responsabile URP, che dalle macerie del suo Ufficio lanciava appelli ai colleghi, alla società civile, ai sindacati, all’Arma dei Carabinieri, alla Magistratura, alle Istituzioni senza mai smettere di augurarsi l’attenzione di chi, nel frattempo, non lo sentiva. E’ questo il punto che mi piacerebbe trattare con voi, miei cari cinque amici, se voi non foste come quelle persone sorde, ovvero gli irraggiungibili interlocutori da cui attendo risposta, aiuto e conforto. Dovrei smettere di urlare la mia richiesta di aiuto solo perché nessuno l’ascolta? Non chiedetelo alla persona di 46 anni sepolta sotto le macerie di una valanga distruttiva, la signora di cui partecipo l’agonia. Ma poi arriva un Procuratore al quale non importano le “responsabilità politiche” ma solo la ricerca di un caprio espiatorio da inquisire. Sapreste dirmi, miei quattro silenziosi lettori, quanto gliene importi, a questo punto, alla signora Paola Tomassini (46 anni, di Montalto, come la definisce e la liquida una notizia di giornalistica cronaca) bloccata sotto una valanga di neve per 40 ore in attesa che venisse qualcuno in suo soccorso?!
Capitolo Sesto I volenterosi carnefici - parte seconda