Si vuole, infine, a seguito della azione avviata nel 2004 davanti al Giudice del Lavoro, stigmatizzare con il dovuto spazio, l’aberrante sentenza emessa il 15.11. 2010 dal giudice di primo grado, tale Andrea Basta , il quale, con una decisione del tutto illogica, pregiudiziale e di parte, ha inteso limitare il danno procurato alla mia dignità personale, alla mia professionalità e ai miei diritti fondamentali e costituzionalmente stabiliti alla sola disapplicazione da parte del datore di lavoro dell’ art.2087 c.c. ( Tutela delle condizioni di lavoro. Sic!) stabilendo come indubitabile anche in forza delle risultanze   documentali   delle   quali   appresso   si   dirà - che il ricorrente presentasse effettivamente problemi psichici ed abusasse di sostanze alcooliche senza che, dopo aver citato testimonianze contrarie, vi fosse in sentenza una qualche prova di tale apodittica e pregiudiziale affermazione in quanto, a detta di tale sconsiderato e scriteriato affossatore del diritto e della Costituzione, che il ricorrente… fosse affetto da disturbi psichici…è circostanza documentalmente provata ( v.   allegati   al   fascicolo   di   parte   resistente ) [sic!] ignorando colpevolmente la intervenuta sentenza della Corte di Appello di Bari, Sezione Penale, del 18.6.2008 che aveva appurato la inconsistenza e la falsità delle “ragioni” della “parte resistente”. diversamente si è comportato il Giudice della Corte di Appello -Sezione lavoro- di Bari, tale Francesco Nettis , il quale, con sentenza, altrettanto illogica e contraddittoria, del 18.4. 2017 , per quanto sia stato costretto a riconoscere che “è pacifica la sussistenza dei reiterati comportamenti ostili con i connotati della prevaricazione e della persecuzione psicologica; è provata l’estraneità delle stesse condotte rispetto alla ordinaria gestione del rapporto di lavoro in quanto intenzionalmente ostili, reiterate e sistematiche; - l’intento persecutorio unificante di tutti i singoli atti sistematicamente posti in essere, teso alla dequalificazione, svalutazione, emarginazione del lavoratore dal contesto organizzativo è altresì provato dall’assenza di condizioni legittimanti l’avvenuto TSO” , ha insistito, pur in assenza di qualsiasi documentazione e valida testimonianza in tal senso, sulla   pedissequa,   quanto   stupida   e   iniquamente   apodittica affermazione della circostanza, documentalmente provata, della presenza pregressa dei disturbi psichici nonché della dedizione all’abuso di sostanza alcoliche (sebbene senza l’iniquo riferimento alle falsità contenute negli allegati al   fascicolo   di   parte   resistente ”), ignorando artatamente e in promiscua solidarietà con il suo precedente collega, la sentenza della Corte di Appello di Bari, Sezione Penale, del 18.6.2008 , e confermando, così, la sentenza di primo grado. Solo la impossibilità di trovare un avvocato disponibile, avendo, l’ultimo avvocato interpellato, tirato per le lunghe la “visione delle carte” (per consigliarmi, alla fine, di soprassedere in quanto, a suo parere, non ne ricorrevano le condizioni) non mi ha consentito, per la sopravvenuta scadenza dei termini, di adire la Corte Suprema di Cassazione. Il fatto, infine, che il sindaco attualmente in carica di questo Comune delle Bananas , tale Francesco Miglio , abbia voluto, in sede di Appello davanti al Giudice del Lavoro, rendersi solidale e correo delle azioni criminali dei suoi predecessori, Giuliano Giuliani e Michele Santarelli , potrà dare ragione del disprezzo di cui ho fatto oggetto questo Tartufo di Capitanata nelle pagine di questo sito e nelle due Lettere Aperte inviategli finora alle quali, visto che il silenzio è mafia ”, non ha potuto rispondere seguitando, tuttavia e da ipocrita laureato, nella sua millantata, quanto strombazzata e di pura facciata, “ansia” di Legalità ; concetto, questo, che si coniuga necessariamente con verità e rispetto della Legge nonché dei principi fondamentali della Carta Costituzionale di cui è, invece, un sordido traditore per essersi reso, da vile Maramaldo e in uno con gli altri citati, complice e volenteroso partecipe di questo STUPRO COSTITUZIONALE . Giovannantonio Macchiarola sanseveropuntoit, addì 27 gennaio 2019, nel Giorno della Memoria… delle ingiustizie legali! P.s. Non vorrei passare per paranoico nella considerazione dei miei sparuti, sporadici e silenti lettori… se avanzassi l’ipotesi di un micidiale complotto posto in atto a mio danno dalla politica e dalla Magistratura , riconoscendo, così, al verme canceroso , rispondente al nome di Fernando Caposiena - pur nel ruolo di un imbelle “don Rodrigo manzoniano” e di spicciolo pusher di voti - la capacità di attivare qualche “conte zio” o qualche “Innominato” in grado di interagire con Procure della Repubblica o di condizionare singoli magistrati. Sarà, tuttavia, quantomeno condivisibile il sospetto di una trama delinquenziale ordita e attuata contro i miei diritti costituzionali stracciati e compromessi con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso (come dice il giudice quando parla di me!) da quanti, in solidale connivenza, vi hanno partecipato nei rispettivi ruoli politici, amministrativi e giurisdizionali, con la sola parziale eccezione della Corte Suprema di Cassazione e della Corte di Appello di Bari, evidentemente non alla portata dei criminali che hanno infierito contro la mia persona. Se, comunque, tra i silenti e sparuti frequentatori di questo sito si trovasse qualche benevolente lettore, sappia che, se mi uccidono o se mi accade qualcosa, il colpevole è da ricercarsi in queste pagine.
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Giovannantonio Macchiarola
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