Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
PALAZZI DEL SORDO
S
SCHEDA PALAZZI DEL SORDO Realizzato prima del terremoto del 1627, fu successivamente adeguato con aggiunte decorative al gusto corrente. Delle cinque aperture, quattro hanno stipiti in pietra, ornati di fregi e motivi vegetali, scolpiti a bassorilievo. L’intero complesso abitativo, formato dalle tre case palazziali, sorge nella seconda zona di espansione della città sviluppatasi dopo il terremoto del 1627 in un luogo che non è mai stato centro di affari ma zona residenziale. L'ampio complesso palazziale si apre alla strada con tre lati di cui uno soltanto è, però, quello rappresentativo e principale. Gli altri due si affacciano su vicoli stretti ed angusti, occupati da finestre di diverse forme e dimensioni, che vanno da finestre lobate ad aperture con verone di forma rettangolare, prive di qualsiasi decorazione. Compreso nel complesso è il giardino circondato da finestre che danno luce ad ampie sale interne, una delle quali ospita la Cappella del palazzo.
ALCUNE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SU PALAZZI DEL SORDO
Dal libro   dello   stato   delle   anime della Parrocchia di San Nicola, rinvenuto dal 1836, si legge “strada Palmento, casa propria palazziale, civ.29 di don Carlo del Sordo, del fu Michele, proprietario di anni 71 con la moglie Marianna Noja ed i figli” e, al civ.31, “un’altra casa palazziale di D. Giuseppe del Sordo, di Carlo, proprietario di anni 39 con la moglie D. Laura Chirò e i figli”. Sino ad arrivare a qualche decennio fa quando i due palazzi erano di proprietà del Barone don Michele del Sordo. Oggi sono di proprietà della signora de Marinis del Sordo. Approfondimento Lo storico Matteo   Fraccacreta , nel “Teatro topografico storico poetico della Capitanata” (tomo V), a proposito del Monastero di Santa Caterina, afferma che fu Grancia tra il Palmento, quintivio verso la porta di Foggia al sud-est, tra questa porta al sud-ovest, la strada all'est, che gira alla grande al Nord, nel cui mezzo è gran cortile e giardino dei palazzi dei signori del Sordo e Mascia, dove vidi scavata una medaglia con colonia patris ”. Antonio Irmici, nel manoscritto sulla storia della Parrocchia di San Nicola, scrive che nel terremoto del 1627 muoiono, tra gli altri, Beatrice, moglie di Orazio del Sordo, col figlio Carluccio i quali erano parrocchiani della chiesa di San Nicola. Quindi nel 1600 una casa del Sordo era già sita nella contrada Palmento che, caduta in rovina nel 1627, fu, pertanto, ristrutturata dopo questa data. Elementi più antichi si possono, infatti, riconoscere nei due portali ad arco a pieno tondo, in mattoni, al piano terreno sul prospetto principale, nei davanzali delle finestre e nelle mensole dei balconi che presentano la pietra annerita e tarlata dal tempo. Si può dedurre, quindi, che il primo nucleo sia stato realizzato nel secolo XVII e, dopo le lesioni dovute al terremoto del 1627 e ad ulteriori scosse telluriche, sia stato adeguato al gusto corrente con aggiunte decorative. Confronto A questa seconda fase di intervento appartiene l'elegante fastigio sulla apertura con v erone che sull’ingresso che ripropone dei motivi ricorrenti nell’architettura del palazzo dei Celestini in San Severo (la ricca trabeazione è, infatti, visibilmente, una aggiunta posteriore perché invade anche il campo del cornicione ), così come i fregi scolpiti a bassorilievo sugli stipiti di quattro aperture rimandano alla decorazione delle aperture di palazzo de Petris e del portale di ingresso del Palazzo Gervasio. L'altra ala del palazzo, con due aperture con verone, una finestra murata al primo piano e due portali al piano terra, è probabilmente più tarda. Il primo piano è più alto, infatti, del piano dell’edificio a fianco, le brevi lesene sono prive della decorazione terminale e i timpani spezzati sulle aperture sono spogli di qualsiasi ornamento. Probabilmente don Carlo del Sordo, che abitava il vecchio palazzo, fece costruire ex-novo un’ala contigua che destinò al figlio Giuseppe, citato nel libro dello   stato   delle   anime del 1836 come abitante di questa casa insieme alla moglie ed ai figli.
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE
(foto Pisante) (foto Tota) (foto Pisante)
Fine testo «L’ARCHITETTURA CIVILE A SAN SEVERO NEL SECOLOXVIII» di Rosilda Pisante