Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
PALAZZO RECCA
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SCHEDA PALAZZO RECCA La famiglia Recca costruì il suo palazzo non proprio al centro del paese ma sui ruderi del castello nei pressi delle vecchie mura della città, perciò, nel 1754, quasi in periferia. Solo dopo questa data, e cioè nella seconda metà del ‘700, a seguito dell’aumento della popolazione, si sviluppa la zona tra la Chiesa di San Giovanni Battista e quella del Rosario. La facciata principale si presenta con quattro portali ad arco a pieno sesto, tutti uguali, recanti al centro uno stemma decorativo. Tra il piano terreno ed il primo piano, sui tre lati del palazzo sono presenti caratteristici mezzanini, o ammezzati, composti da archi a tutto sesto mistilinei, che si definiscono come facenti parte di un piano secondario, forse di servizio, intercalato ai piani principali. Le pareti sono scandite orizzontalmente da cornici che attutiscono in certo qual modo il verticalismo dell’edificio, di considerevole altezza. L’edificio, che prospetto sulla importante piazza Nicola Tondi, già Piazza Castello, presenta quattro stemmi decorativi, uno su ogni portale, sobri e semplici, formati da una foglia d’acanto e da stilistiche volute.
ALCUNE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL PALAZZO RECCA
Il palazzo è stato edificato sui ruderi del Castello ed appartiene come è evidente ad un unico momento costruttivo. E’ stato sempre di proprietà della famiglia Recca che lo ha commissionato nella metà del secolo XVIII. Committente fu don Pietro Antonio Recca, probabilmente lo stesso “Magnificus” Pietro Antonio Recca, nato il 17.2.1735, di Vito Nicola che fu decurione dal 1775 al 1779. Da quel che si può notare, sembra essere stato restaurato, al passo con i tempi, solo nell’interno mentre le pareti esterne non sembrano avere subito alcuna evidente innovazione. Approfondimento E’ utile ricordare che la famiglia Recca proviene dal paese di Sant’Antimo, in provincia di Napoli; a differenza delle altre famiglie sanseveresi da noi considerate, non era proprietaria di feudi o di terre. Sin dal Settecento i suoi componenti hanno sempre esercitato la professione di avvocatura e di medicina, come vuole confermare un dipinto su tela posto sotto la volta di una sala di rappresentanza. Per i caratteristici mezzanini può accostarsi al Palazzo de Ambrosio, poi Gervasio, dove gli ammezzati si aprono su tutti i lati del palazzo, anche se con diversa morfologia. Confronto I mezzanini di palazzo Gervasio scorrono agevolmente sulla parete in modo lineare e semplice, privi di decorazioni, in armonia con la loro funzione secondaria, mentre nella dimora dei Recca il piano dei mezzanini entra senza gerarchizzazione nell’architettura del palazzo, con il suo aspetto pittorico nei minimi particolari, al punto da apparire quasi un piano simile agli altri, con la doppia cornice continua, senza l’interruzione delle lesene presenti sulle pareti del palazzo Gervasio. Le singolari specchiature a triangolo, che si innestano ai lati dell’ arco di ogni portale sulla facciata principale, trovano riscontro nell’interno della Chiesa della Madonna della Libera (prima, Chiesa del Rosario) dove un motivo analogo decora i lati dell’ arco di ogni cappella. Un altro elemento di repertorio è rappresentato dagli stemmi decorativi presenti su altri portali della città (per esempio il portale   d’ingresso al palazzo Giuliani) o addirittura in altri luoghi della Capitanata (ad esempio a Foggia dove il palazzo Buongiorno, oltre agli stemmi, presenta l’analogo motivo delle lesene con capitello ionico che dividono verticalmente il primo piano). Anche le decorazioni sulla parte inferiore dei piani litici dei veroni sono un motivo ricorrente nell’architettura gentilizia locale come nell’ex-Monastero dei Celestini o nel Palazzo di Lembo, sia pure con qualche variante. Nonostante le ripetitività nel repertorio, il palazzo, nella sua complessità, si offre all’osservatore con caratteristiche peculiari nei suoi ritmi compositivi ed architettonici
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE
(foto Tota)
(foto Pisante) (foto Pisante)