Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
PALAZZO RIPOLI
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SCHEDA PALAZZO RIPOLI, prima Summantico, poi Petrulli Di proprietà di Domenico Summantico, decurione della città, se ne ha già notizia nel 1758. L’edificio ha l’ingresso su Via Carmine Ripoli, già “primo vico al Largo Trinità”. La vicinanza dell’edificio al Monastero delle Benedettine ha indubbiamente invogliato i Summantico a decorare nei primi anni del Settecento anche l’esterno del palazzo. Tutte le aperture su Via Imbriani presentano, al primo piano, i timpani con cornice mistilinea ondultata che ritroviamo sui finestroni all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista, una delle quattro Parrocchie più antiche di San Severo, ristrutturata nel sei - settecento. Solo il prospetto che su Via Imbriani è arricchito di un elemento decorativo che si ripete sopra ogni finestra, con o senza verone, al primo piano. L’interno è stato completamente ristrutturato e solo l’atrio conserva qualche elemento originale nel pregevole loggiato. Il palazzo era munito anche di mansarde che oggi sono state trasformate in camere di abitazione, demolendo le volte del primo piano e realizzando solai piani a livello più basso.
ALCUNE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL PALAZZO RIPOLI
Come si legge dal libro   dello   stato   delle   anime datato 1758, il palazzo era di proprietà del “Magnifico” Don Domenico Summantico che l’abitava con la moglie Anna Galiani e col nipote Francesco Antonio Petrulli. Approfondimento Il primo Summantico di cui si ha notizia è “l’Alfiere” Decio Summantico, nobile sanseverese che, nella visita dell’Imperatore Carlo    V del 1536, fu nominato fra i quaranta reggimentari della città tenendo la carica dal 1536 al 1570. Dal 1571 al 1590 troviamo tra i reggimentari il “dominus” Nuntio Summantico e quindi, dal 1591 al 1620, il “magnificus” Bernardo a cui segue, dal 1621 al 1630, il “magnificus” Giacinto di Bernardo nato il 4.11.1606 e così via sino ad arrivare al “magnificus” Domenico Summantico di Rocco, nato il 21.11.1695 ed in carica dal 1765 al 1769. Costui è l’ultimo discendente della nobile famiglia Summantico ed è colui che abita il palazzo nel 1758 e che, morto nel 1774, lo lascia in eredità al nipote Francesco Antonio Petrulli che, nel libro   dello   stato   delle   anime del 1794, risulta “Nobile Galantuomo”. Alla morte di Francesco Antonio la casa viene ereditata dal figlio Domenico che risulta “Dottore”. Costui, non avendo figli, lascia il palazzo in eredità ai Fania, suoi nipoti, i quali abitano la casa sino al 1854, anno in cui risulta venduta ai de Fazio che, a loro volta, l’affittano. Dal 1812, anno in cui compaiono sui libri   dello   stato   delle   anime i vari nomi dati alle strade, il portale di ingresso al palazzo è in “primo vico a Largo Trinità civico15”. Nel 1900 si legge “Via Trinità” civico 22, casa propria di Pasquale Mazzilli, “veterinario”. Nel 1904 il palazzo è di proprietà della famiglia Ripoli che lo ha abitato sino ad una diecina di anni fa alienandolo, poi, alla famiglia Miucci che ne ha ristrutturato completamente l’interno. La famiglia Ripoli si è riservata, sino a qualche anno fa, solo un piccolo appartamento a cui si accede attraverso un portoncino con una scalinata su Via Imbriani. Oggi anche questo corpo è stato acquistato dalla famiglia Miucci. I locali del piano terra si affacciano tutti su Via Imbriani ed hanno la copertura a crociera e su di una porta si nota un arcone chiuso. Tutte le aperture al primo piano presentano i timpani con cornice mistilinea ondulata che ritroviamo sui finestroni all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista, una delle quattro Parrocchie più antiche di San Severo, ristrutturata nel sei - settecento. L’apertura con verone, di proprietà dei Ripoli, presenta una cornice diversa e più recente. Il cornicione , non aggettante, corona l’altezza considerevole del palazzo ed è fortemente modanato tanto da provocare, sulla parete che si stende in lunghezza, un gioco chiaroscurale che, insieme alla trabeazione delle finestre, rende vivace la lunga parete liscia. Approfondimento La vicinanza dell’edificio al Monastero delle Benedettine ha indubbiamente invogliato i Summantico a decorare nei primi anni del Settecento anche l’esterno del palazzo, in occasione delle nozze di Domenico Summantico con Donna Anna Galiani, appartenente ad una nobile famiglia. Le decorazioni della loggia dell’atrio sembrerebbero, invece, anteriori alle ornamentazioni esterne. Quindi in un primo momento i Summantico preferiscono adornare solo l’interno e il portale , come d’altronde avviene nel XVII secolo nell’architettura napoletana .
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE
(foto Pisante) (foto Pisante) (foto Pisante)