Capitolo NONO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quarta
IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
PALAZZO RIPOLI
S
SCHEDA
PALAZZO
RIPOLI,
prima
Summantico, poi Petrulli
Di
proprietà
di
Domenico
Summantico,
decurione
della
città,
se
ne
ha
già
notizia
nel
1758.
L’edificio
ha
l’ingresso
su
Via
Carmine
Ripoli,
già
“primo
vico al Largo Trinità”.
La
vicinanza
dell’edificio
al
Monastero
delle
Benedettine
ha
indubbiamente
invogliato
i
Summantico
a
decorare nei primi anni del Settecento anche l’esterno del palazzo.
Tutte
le
aperture
su
Via
Imbriani
presentano,
al
primo
piano,
i
timpani
con
cornice
mistilinea
ondultata
che
ritroviamo
sui
finestroni
all’interno
della
Chiesa
di
San
Giovanni
Battista,
una
delle
quattro
Parrocchie
più
antiche
di
San
Severo, ristrutturata nel sei - settecento.
Solo
il
prospetto
che
dà
su
Via
Imbriani
è
arricchito
di
un
elemento
decorativo
che si ripete sopra ogni finestra, con o senza verone, al primo piano.
L’interno
è
stato
completamente
ristrutturato
e
solo
l’atrio
conserva
qualche
elemento originale nel pregevole loggiato.
Il
palazzo
era
munito
anche
di
mansarde
che
oggi
sono
state
trasformate
in
camere
di
abitazione,
demolendo
le
volte
del
primo
piano
e
realizzando
solai
piani a livello più basso.
ALCUNE IMMAGINI
A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL
PALAZZO RIPOLI
Come
si
legge
dal
libro
dello
stato
delle
anime
datato
1758,
il
palazzo
era
di
proprietà
del
“Magnifico”
Don
Domenico
Summantico
che
l’abitava
con
la
moglie Anna Galiani e col nipote Francesco Antonio Petrulli.
Approfondimento
Il
primo
Summantico
di
cui
si
ha
notizia
è
“l’Alfiere”
Decio
Summantico,
nobile
sanseverese
che,
nella
visita
dell’Imperatore
Carlo
V
del
1536,
fu
nominato
fra
i
quaranta
reggimentari
della
città
tenendo
la
carica
dal
1536
al
1570.
Dal
1571
al
1590
troviamo
tra
i
reggimentari
il
“dominus”
Nuntio
Summantico
e
quindi,
dal
1591
al
1620,
il
“magnificus”
Bernardo
a
cui
segue,
dal
1621
al
1630,
il
“magnificus”
Giacinto
di
Bernardo
nato
il
4.11.1606
e
così
via
sino
ad
arrivare
al
“magnificus”
Domenico
Summantico
di
Rocco,
nato
il
21.11.1695
ed
in
carica
dal 1765 al 1769.
Costui
è
l’ultimo
discendente
della
nobile
famiglia
Summantico
ed
è
colui
che
abita
il
palazzo
nel
1758
e
che,
morto
nel
1774,
lo
lascia
in
eredità
al
nipote
Francesco
Antonio
Petrulli
che,
nel
libro
dello
stato
delle
anime
del
1794,
risulta “Nobile Galantuomo”.
Alla
morte
di
Francesco
Antonio
la
casa
viene
ereditata
dal
figlio
Domenico
che
risulta
“Dottore”.
Costui,
non
avendo
figli,
lascia
il
palazzo
in
eredità
ai
Fania,
suoi
nipoti,
i
quali
abitano
la
casa
sino
al
1854,
anno
in
cui
risulta
venduta
ai de Fazio che, a loro volta, l’affittano.
Dal
1812,
anno
in
cui
compaiono
sui
libri
dello
stato
delle
anime
i
vari
nomi
dati
alle
strade,
il
portale
di
ingresso
al
palazzo
è
in
“primo
vico
a
Largo
Trinità
civico15”.
Nel
1900
si
legge
“Via
Trinità”
civico
22,
casa
propria
di
Pasquale
Mazzilli,
“veterinario”.
Nel
1904
il
palazzo
è
di
proprietà
della
famiglia
Ripoli
che
lo
ha
abitato
sino
ad
una
diecina
di
anni
fa
alienandolo,
poi,
alla
famiglia
Miucci
che
ne
ha
ristrutturato
completamente
l’interno.
La
famiglia
Ripoli
si
è
riservata,
sino
a
qualche
anno
fa,
solo
un
piccolo
appartamento
a
cui
si
accede
attraverso
un
portoncino
con
una
scalinata
su
Via
Imbriani.
Oggi
anche
questo
corpo
è
stato
acquistato dalla famiglia Miucci.
I
locali
del
piano
terra
si
affacciano
tutti
su
Via
Imbriani
ed
hanno
la
copertura
a
crociera
e
su
di
una
porta
si
nota
un
arcone
chiuso.
Tutte
le
aperture
al
primo
piano
presentano
i
timpani
con
cornice
mistilinea
ondulata
che
ritroviamo
sui
finestroni
all’interno
della
Chiesa
di
San
Giovanni
Battista,
una
delle
quattro
Parrocchie più antiche di San Severo, ristrutturata nel sei - settecento.
L’apertura
con
verone,
di
proprietà
dei
Ripoli,
presenta
una
cornice
diversa
e
più recente.
Il
cornicione
,
non
aggettante,
corona
l’altezza
considerevole
del
palazzo
ed
è
fortemente
modanato
tanto
da
provocare,
sulla
parete
che
si
stende
in
lunghezza,
un
gioco
chiaroscurale
che,
insieme
alla
trabeazione
delle
finestre,
rende
vivace
la lunga parete liscia.
Approfondimento
La
vicinanza
dell’edificio
al
Monastero
delle
Benedettine
ha
indubbiamente
invogliato
i
Summantico
a
decorare
nei
primi
anni
del
Settecento
anche
l’esterno
del
palazzo,
in
occasione
delle
nozze
di
Domenico
Summantico
con
Donna
Anna
Galiani, appartenente ad una nobile famiglia.
Le
decorazioni
della
loggia
dell’atrio
sembrerebbero,
invece,
anteriori
alle
ornamentazioni
esterne.
Quindi
in
un
primo
momento
i
Summantico
preferiscono
adornare
solo
l’interno
e
il
portale
,
come
d’altronde
avviene
nel
XVII
secolo
nell’architettura napoletana .
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE