Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
PALAZZO CURTOTTI
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SCHEDA PALAZZO CURTOTTI, già Fraccacreta . Nel 1771 il palazzo era di proprietà del sig. Carlo Fraccacreta, di anni 34, massaro, ed abitato dallo stesso con la famiglia. A quei tempi era, forse, privo del loggiato, aggiunto probabilmente nel 1796. Il complesso architettonico, così come si presenta oggi, è il risultato di più interventi di restauro, operati dal XVIII secolo sino ai giorni nostri. Osservando il palazzo, si nota che il blocco aggiunto posteriormente al resto della costruzione si inserisce nel contesto urbano in modo forzoso, giacché interrompe l’andamento della strada. II prospetto principale è sulla Via San Severino, strada che porta alla chiesa omonima, allora importante parrocchia. L’altra facciata sporge su Via Imbriani, prima denominata “Via Mercato”, dalla piazza dove avveniva il Mercato due volte la settimana e la Fiera nei giorni di San Luca e di San Pietro. Il portale è la parte del palazzo maggiormente ricca di ornamenti mentre la a facciata su Via Imbriani, priva di decorazione, è completamente diversa da quella principale. Da notare lo stemma della famiglia Fraccacreta sul portale di ingresso e il monogramma di San Bernardino sull’architrave della porta a piano terra.
ALCUNE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL PALAZZO CURTOTTI
Il complesso architettonico, così come si presenta oggi, è il risultato di più interventi di restauro, operati dal XVIII secolo sino ai giorni nostri. Dal libro   dello   stato   delle   anime della Parrocchia di San Severino datato 1771, apprendiamo che il palazzo era di proprietà del “signor Carlo Fraccacreta” di anni 34, “massaro”, il quale abitava con la sua famiglia e parenti in tale casa. Approfondimento E’ da notare che, mentre per alcuni palazzi, evidentemente di bella veduta e grandezza, è ricorrente quasi per tutto il secolo XVIII il termine “casa propria palazziata”, qui si usa solo l’indicazione “casa propria”. E’ probabile, quindi, che, ancora nel 1771, il palazzo in questione mancasse proprio della parte più vistosa per la sua maestosità ed ornamentazione, e cioè del loggiato . Quest’ultimo potrebbe essere stato aggiunto verso la fine del secolo in occasione delle nozze di Francesco Paolo, figlio di Carlo Fraccacreta, con la signorina Anna Felicia d’Alfonso, celebrate nel 1796. Verso la fine del secolo, infatti, la famiglia del “massaro” Fraccacreta aveva raggiunto una notevole solidità economica. Il figlio Paolo, prima “mercante” poi “massaro”, al momento di sostituirsi al padre e nel periodo in cui esplica questa sua prima attività, ha probabilmente la possibilità di conoscere Napoli, dove il fratello Matteo Fraccacreta , divenuto poi famoso letterato, era in “studio a Napoli”. E’ possibile, quindi, che il Fraccacreta abbia ricevuto dall’architettura della Capitale qualche stimolo per impreziosire la sua abitazione in occasione del suo matrimonio. Osservando il palazzo, si nota che il blocco aggiunto posteriormente al resto della costruzione si inserisce nel contesto urbano in modo forzoso, giacché interrompe l’andamento della strada ed impedisce la veduta agli altri palazzi della piazzetta da cui parte la Via Imbriani, importante intreccio che conduceva a piazza Mercato dove avveniva il Mercato due volte la settimana e la Fiera nei giorni di San Luca e di San Pietro. Tale irruzione su suolo pubblico fu, forse, facilitata dall’importanza ormai raggiunta dalla famiglia sul piano economico e sociale. Il secondo piano era certamente, prima della costruzione del loggiato , in linea con il primo piano come, per l’appunto, si presenta ancor oggi nel prospetto su Via San Tommaso. Tutto il palazzo ha subito recentemente degli ulteriori interventi di ristrutturazione che ne hanno mutato completamente l’interno, lasciando però intatta l’architettura esterna.
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE
(foto Pisante) (foto Tota) (foto Pisante) (foto Tota)