Capitolo NONO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quarta
IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
PALAZZO CURTOTTI
S
SCHEDA
PALAZZO
CURTOTTI,
già
Fraccacreta
.
Nel
1771
il
palazzo
era
di
proprietà
del
sig.
Carlo
Fraccacreta,
di
anni
34,
massaro,
ed
abitato
dallo
stesso
con
la
famiglia.
A
quei
tempi
era,
forse,
privo
del
loggiato,
aggiunto probabilmente nel 1796.
Il
complesso
architettonico,
così
come
si
presenta
oggi,
è
il
risultato
di
più
interventi
di
restauro,
operati
dal
XVIII secolo sino ai giorni nostri.
Osservando
il
palazzo,
si
nota
che
il
blocco
aggiunto
posteriormente
al
resto
della
costruzione
si
inserisce
nel
contesto
urbano
in
modo
forzoso,
giacché
interrompe l’andamento della strada.
II
prospetto
principale
è
sulla
Via
San
Severino,
strada
che
porta
alla
chiesa
omonima,
allora
importante
parrocchia.
L’altra
facciata
sporge
su
Via
Imbriani,
prima
denominata
“Via
Mercato”,
dalla
piazza
dove
avveniva
il
Mercato
due
volte la settimana e la Fiera nei giorni di San Luca e di San Pietro.
Il
portale
è
la
parte
del
palazzo
maggiormente
ricca
di
ornamenti
mentre
la
a
facciata
su
Via
Imbriani,
priva
di
decorazione,
è
completamente
diversa
da
quella principale.
Da
notare
lo
stemma
della
famiglia
Fraccacreta
sul
portale
di
ingresso
e
il
monogramma di San Bernardino sull’architrave della porta a piano terra.
ALCUNE IMMAGINI
A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL
PALAZZO CURTOTTI
Il
complesso
architettonico,
così
come
si
presenta
oggi,
è
il
risultato
di
più
interventi di restauro, operati dal XVIII secolo sino ai giorni nostri.
Dal
libro
dello
stato
delle
anime
della
Parrocchia
di
San
Severino
datato
1771,
apprendiamo
che
il
palazzo
era
di
proprietà
del
“signor
Carlo
Fraccacreta”
di anni 34, “massaro”, il quale abitava con la sua famiglia e parenti in tale casa.
Approfondimento
E’
da
notare
che,
mentre
per
alcuni
palazzi,
evidentemente
di
bella
veduta
e
grandezza,
è
ricorrente
quasi
per
tutto
il
secolo
XVIII
il
termine
“casa
propria
palazziata”,
qui
si
usa
solo
l’indicazione
“casa
propria”.
E’
probabile,
quindi,
che,
ancora
nel
1771,
il
palazzo
in
questione
mancasse
proprio
della
parte
più
vistosa per la sua maestosità ed ornamentazione, e cioè del
loggiato
.
Quest’ultimo
potrebbe
essere
stato
aggiunto
verso
la
fine
del
secolo
in
occasione
delle
nozze
di
Francesco
Paolo,
figlio
di
Carlo
Fraccacreta,
con
la
signorina
Anna
Felicia
d’Alfonso,
celebrate
nel
1796.
Verso
la
fine
del
secolo,
infatti,
la
famiglia
del
“massaro”
Fraccacreta
aveva
raggiunto
una
notevole
solidità
economica.
Il
figlio
Paolo,
prima
“mercante”
poi
“massaro”,
al
momento
di
sostituirsi
al
padre
e
nel
periodo
in
cui
esplica
questa
sua
prima
attività,
ha
probabilmente
la
possibilità
di
conoscere
Napoli,
dove
il
fratello
Matteo
Fraccacreta
, divenuto poi famoso letterato, era in “studio a Napoli”.
E’
possibile,
quindi,
che
il
Fraccacreta
abbia
ricevuto
dall’architettura
della
Capitale
qualche
stimolo
per
impreziosire
la
sua
abitazione
in
occasione
del
suo
matrimonio.
Osservando
il
palazzo,
si
nota
che
il
blocco
aggiunto
posteriormente
al
resto
della
costruzione
si
inserisce
nel
contesto
urbano
in
modo
forzoso,
giacché
interrompe
l’andamento
della
strada
ed
impedisce
la
veduta
agli
altri
palazzi
della
piazzetta
da
cui
parte
la
Via
Imbriani,
importante
intreccio
che
conduceva
a
piazza
Mercato
dove
avveniva
il
Mercato
due
volte
la
settimana
e
la
Fiera
nei
giorni di San Luca e di San Pietro.
Tale
irruzione
su
suolo
pubblico
fu,
forse,
facilitata
dall’importanza
ormai
raggiunta dalla famiglia sul piano economico e sociale.
Il
secondo
piano
era
certamente,
prima
della
costruzione
del
loggiato
,
in
linea
con
il
primo
piano
come,
per
l’appunto,
si
presenta
ancor
oggi
nel
prospetto
su
Via San Tommaso.
Tutto
il
palazzo
ha
subito
recentemente
degli
ulteriori
interventi
di
ristrutturazione
che
ne
hanno
mutato
completamente
l’interno,
lasciando
però
intatta l’architettura esterna.
VICENDE COSTRUTTIVE. NOTIZIE STORICO-CRITICHE