Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
SCHEDA Annessa all'omonimo convento dei Padri Francescani, già documentato nel 1270 e dove la tradizione vuole si fermasse il Santo di Assisi durante il suo pellegrinaggio al Santuario di San Michele sul Gargano, la chiesa intitolata a San Francesco fu consacrata poi a Sant'Antonio da Padova. Nel chiostro del monastero francescano, piuttosto piccolo, era stato piantato, secondo tradizione proprio dal Santo, un ulivo che crebbe subito rigoglioso. Ricostruita dopo il terremoto, la chiesa fu più volte restaurata e la nuova chiesa, dedicata una seconda volta a San Francesco, è ornata di cappelle e di organo. La facciata della chiesa è decorata unicamente da una cornice dalle grandi proporzioni e da due ampie specchiature di forma romboidale poste ai lati del finestrone centrale dell'ordine superiore. Il portale centrale è sormontato da un frontone triangolare spezzato, al centro del quale è inserito lo stemma dell'Ordine dei Francescani. La facciata si conclude con un cornicione di coronamento sul quale è impostato un piedistallo centrale in pietra sul quale è un capitello decorato da volute terminanti in testine di cherubini Ai lati sono due statue di Arcangeli, entrambi con il braccio levato, forse un tempo recanti una spada nella mano, uno dei quali ripreso nell'atto di proteggere un puttino.
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SULLA CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI
Questa chiesa, consacrata poi a Sant’Antonio da Padova, è antica e la sua storia è legata a quella dell'omonimo convento dei padri Francescani, già documentato nel 1270 e dove tradizione vuole si fermasse il Santo di Assisi durante il suo pellegrinaggio al Santuario di San Michele sul Gargano. Qui c'era la Confraternita del Sacro Monte della Pietà, che venne trasferita nel 1570 nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Approfondimento «Il secondo (monastero) - scrive il Lucchino - è quello di S. Francesco, dei padri Conventuali. E’ bello e comodo, sebbene non molto grande. Questo luogo è di quelli, che S. Francesco prese, e fondò; e nel claustro vi è un piede di olivo, che si ha per tradizione che il detto S. Francesco di man propria lo piantasse». La chiesa subì gravi danni a seguito del terremoto del 1627. La chiesa, ricostruita dopo il terremoto, fu più volte restaurata. Probabilmente un tempo la chiesa doveva essere più lunga, dato che il soffitto in legno della casa addossata al presbiterio presenta ancora una decorazione dipinta. Dal 1799 al 1806 una parte dei convento fu adibita a caserma dai soldati francesi e nel 1809-1810 fu anche sede provvisoria dei municipio.
Chiesa di San Francesco d’Assisi
LA STORIA
Chiesa di San Francesco d’Assisi
La facciata della chiesa è caratterizzata dalla sua superficie, realizzata in laterizi a vista, decorata unicamente da una cornice dalle grandi proporzioni di forma ellittica che domina il portale di ingresso  (foto Tota) Una delle due piccole mensole verticali in pietra bianca, decorate da un minuscolo capitello ai lati della cornice ellittica, posti al di sotto del cornicione sul quale è impostato il secondo ordine (foto Biccari) L'ordine superiore presenta la tripartizione della superficie scandita dalle lesene  e parte centrale comprende un ampio finestrone centrale ad arco a sesto ribassato centinato (foto Biccari) La facciata si conclude superiormente con un cornicione di coronamento a segmenti multipli aggettanti e due statue di Arcangeli, entrambi con il braccio levato (foto Biccari) L'interno della chiesa (foto *) L'antico crocefisso in legno (foto *) Il dipinto sotto il soffitto è dell'artista sanseverese Ferruccio Gervasio, il quale restaurò l’interno della chiesa nel 1902 (foto *) Il dipinto rappresentante l’apoteosi di San Francesco (foto *)