Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
SCHEDA Non è nota l'epoca di fondazione di questa chiesa, un tempo chiamata Santa Maria ad Nives (della Neve), in cui si venera Sant’Antonio Abate Tebano. Rifatta nel 1560, subì danni rilevanti per il terremoto del 1627 e i lavori di ricostruzione furono completati nel 1790. Il portale d’ingresso è sormontato da un fregio decorativo di pietra bianca scolpita, applicato direttamente alla parete, di stile manieristico, con rotoli che svolgendosi si tramutano in volute plastiche composte dall'intreccio naturalistico di foglie e di viticci, una guarnizione propria del XVII secolo caratterizzata dalle "rocailles" del rococò.
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SULLA CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE
Non si conosce l’epoca della fondazione di questa chiesa, grancia di Santa Maria. Nel 1570 la Confraternita del S. Monte della Pietà vi si trasferì dalla chiesa di San Francesco e portò la statua di Santa Maria ad Nives. Vi si trasferirono, poi, anche l’ospedale e la Confraternita di Santa Sofia, la cui chiesa si trovava nei pressi di Porta Lucera. Approfondimento Scrive il Lucchino : “Dentro questa chiesa vi è un altare dedicato a S. Antonio Abate, sopra il quale vi è la sua statua molto antica, e bella... il suo giorno (il 17 gennaio) vi si fa una divotissima festa, che vi concorre molto popolo, e vi conducono i cavalli ed altri animali a girar quella chiesa per divozione del Santo”. . Subì danni a causa dei terremoto del 1627. Sia la chiesa che l'ospedale furono gradatamente ricostruiti e completati nel 1790. Approfondimento Dal 1802 al 1810 presso l'ospedale vi fu un orfanotrofio. Nell’agosto 1810 l’ospedale venne eretto ad ente morale, rimanendo tale fino al 1862. In quello stesso anno passò alla Congregazione della Carità, che ne custodì anche la chiesa fino a quando, nel luglio 1915, le «figlie della Carità» passarono a dirigere l’ospedale «Teresa Masselli». Collegamento-> Nel 1906 l’interno venne restaurato da Michele Danza . Altri lavori si eseguirono nel 1921, quando venne anche eretto un altare monumentale in onore del Cuore di Gesù, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale, con un bassorilievo in bronzo dello scultore sanseverese Severino Leone . Gli ultimi restauri risalgono al 1973.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
LA STORIA
Chiesa di Sant’Antonio Abate
 La facciata, dal paramento di mattoni a vista, con le lesene laterali sormontate da capitelli doppi che si raccordano direttamente al cornicione marcapiano che conchiude il primo ordine (foto Biccari) Il portale d’ingresso, con la cornice in pietra bianca inornata, è sormontato da un fregio decorativo, anch’esso in pietra bianca scolpita, applicato direttamente sulla parete (foto Tota) Particolare del fregio decorativo, composto da una cartella centrale di stile manieristico, con rotoli che, svolgendosi, si tramutano in volute plastiche nell'intreccio naturalistico di foglie e di viticci in uno stile poprio del XVII secolo (foto Biccari Il campanile, rimasto incompiuto al tempo della costruzione dell'edificio, è stato infelicemente completato, in epoca successiva, da una cella campanaria in ferro battuto (foto Biccari) La statua di Sant’Antonio Abate, opera di Arcangelo Testa eseguita verso il 1830 (foto *) La statua di San Michele, un tempo posta in cima alla colonna che si ergeva davanti alla Cattedrale e successivamente collocata, fino al 1995, nella nicchia al di sopra del portale, è ora visibile all'interno della chiesa (foto *) Il bassorilievo in bronzo realizzato nel 1921 dallo scultore sanseverese Severino Leone, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale (foto *) Il busto di don Felice Canelli, realizzato dal concittadino Matteo Germano (foto*)