Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
SCHEDA San Sebastiano (già del Rosario, poi Madonna della Libera) La chiesetta originaria fu costruita, a spese della municipalità, verso la metà del Trecento o agli inizi del secolo successivo e fu dedicata a San Sebastiano per avere il santo liberato la città dalla peste che vi infieriva. Presso questa chiesa, verso il 1564-65, alcuni Padri Domenicani fondarono un loro convento e istituirono la Congregazione del SS. Rosario, al cui nome intitolarono il nuovo tempio che essi stessi riedificarono. Distrutta quasi interamente dal terremoto del 1627, venne peraltro ricostruita dopo pochi anni venendo ampliata e abbellita dopo il 1750. La facciata, completamente restaurata nel 1968, reca il portale d'ingresso decorato su una cornice liscia in pietra bianca caratterizzata dalla presenza, in corrispondenza degli angoli superiori, di due volute decorative.
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SULLA CHIESA MADONNA DELLA LIBERA
La chiesetta originaria fu eretta a spese della municipalità in onore di San Sebastiano , per avere il santo liberato il paese dalla peste che infieriva in quella zona. Approfondimento «Fu probabilmente la peste del 1349 - scrive il Tito - se non quella dei primi anni del secolo XV». La chiesetta fu quindi costruita verso la metà del ‘300 o agli inizi dei secolo successivo; era fuori dalle mura e grancia di San Giovanni Battista. Nel 1564 alcuni frati domenicani fondarono il convento, attiguo alla chiesa, la quale venne loro affidata . I predetti frati istituirono la Congregazione del SS. Rosario, che ebbe maggiore incremento quando Pio   V e, poi, Gregorio   XIII , per la vittoria riportata dai Cristiani nella battaglia   di   Lepanto , decretarono nella prima domenica di ottobre la festa solenne del SS. Rosario. Venne ricostruita per munificenza dei fedeli, essendo stata quasi interamente distrutta dal terremoto del 1627 Soppresso il convento dei Domenicani nel 1652, i loro beni passarono alla parrocchia di San Giovanni; la congregazione venne sciolta e la chiesa cominciò a chiamarsi del Rosario. Approfondimento In quell'epoca il clero di una parrocchia non aveva il diritto di attraversare, durante una processione, il territorio di un’altra parrocchia, privilegio riservato solo al clero della Cattedrale. Ora avvenne che verso il 1653, avendo una processione in onore di Maria SS. del Rosario sconfinato nel territorio della parrocchia di Santa Maria, l’arcidiacono Alessandro Orsella sequestrò la statua che da allora, malgrado le proteste del clero di San Giovanni, si trova ancora nella Cattedrale Nel 1711 la congregazione venne ricostituita. La nuova statua della Vergine venne scolpita dal napoletano Giacomo Colombo nel 1716. La chiesa, prima del 1750, era piccola, ma, dato che si continuava a costruire case oltre porta Castello, i confrati pensarono bene di ampliarla ed abbellirla. Tra l’altro, furono rifatti gli altari laterali di San Sebastiano e della Madonna della Libera. Nel 1790 i confrati fecero scolpire dal sanseverese Gregorio Palmieri la statua di Cristo flagellato alla colonna, poi, dallo stesso artista, quelle di San    Pietro Martire e di San Vincenzo Ferreri . Nel febbraio 1799, quando i Francesi entrarono in San Severo, la chiesa subì delle spoliazioni. I confrati, poi, provvidero a riparare i danni e qualche anno dopo fecero scolpire dal medesimo Palmieri    la statua di San    Domenico , protettore della loro congregazione. Nel 1851, nei locali dell'ex convento, si stabilirono alcune monache sotto il titolo dell’Addolorata e di Santa Filomena e vi istituirono un educandato. A seguito di ciò, il vescovo Rocco   De   Gregorio ritenne opportuno di affidare ad esse la chiesa e di far trasferire la congregazione in quella della SS. Trinità. Così la Congregazione del SS. Rosario lasciò la chiesa di San Sebastiano e si trasferì nella nuova sede, portandovi le statue di Cristo legato alla colonna, di San Domenico, di San Pietro Martire e di San Vincenzo Ferreri . Nel 1913 le suore lasciarono il convento e la chiesa rimase in rettoria sino al 1946, nel quale anno fu elevata a parrocchia e venne ufficialmente chiamata della Libera.
Chiesa Madonna della Libera
LA STORIA
Chiesa Madonna della Libera
La facciata, completamente restaurata nel 1968, ad ordine unico, la cui superficie è interamente rivestita di mattoni in cotto disposti in file orizzontali (foto Biccari) Nella parte inferiore della facciata sono state inserite due nicchie, poste ai lati dell’ingresso, una delle quali, quella di destra, custodisce un crocifisso bronzeo (foto Tota) (foto Tota) La tela presente sulla volta della chiesa (foto *)