Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
Chiesa di San Lorenzo
SCHEDA Su progetto affidato all'architetto napoletano Astarite e affiancata al preesistente monastero delle Benedettine, la chiesa, i cui lavori di costruzione furono avviati nel 1778, fu ultimata nel 1784 con il prospetto in pietra lavorato dal mastro scalpellino di San Severo, Francesco Cervone. Dopo la spoliazione seguita all’invasione francese del 1799, chiesa e monastero, soppresso poi nel settembre 1911, fiorirono a nuova vita. La facciata, che costituisce uno splendido esempio di architettura religiosa della tarda epoca barocca in ambiente meridionale, segue un andamento curvilineo formato dalle due parti laterali piegate verso l'interno e la parte centrale espansa verso l'esterno. Il portale, preceduto da una breve scalinata, è decorato con una cornice composita vivacizzata da ampie volute, sui due angoli superiori, che si ergono con esuberanza sulla parete. L'intero prospetto della facciata è un mirabile esempio compositivo del tardo barocco, quando nelle regioni meridionali si diffonde il "barocchetto".
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SULLA CHIESA DI SAN LORENZO
LA STORIA
Nel 1583 il vescovo Germanico    Malaspina fondò il monastero delle Benedettine con «clausura papale» sotto il titolo di San Lorenzo. All’uopo fece venire dalla Toscana tre coriste con una conversa per dirigere la nuova Casa religiosa. Esisteva, attigua al monastero, la piccola e cadente chiesa di Santa Maria Maddalena; il Can. d. Pietro P. Serragli, Vicario Generale della nuova Diocesi, volle costruirne un altra più ampia e decorosa, dedicandola a San   Lorenzo e affidandola alle predette monache. La vecchia chiesa riportò gravi danni a seguito del terremoto dei 1627 In seguito, con le rendite ricavate da varie donazioni, le monache pensarono di edificare un monastero più grande, sicché nel 1738 ne affidarono il progetto all’architetto Astarite di Napoli. Nel 1740 fu ultimato il primo quarto del monastero e si diede inizio alla costruzione della nuova chiesa, i cui lavori durarono dal 1778 al 1784. Il prospetto, in pietra, è opera del sanseverese Francesco   Cervone e i lavori di stucco nell’interno della chiesa sono di Ambrogio Piazza. La spesa fu di ducati 28.000 e la chiesa fu consacrata da Mons. Giuseppe Antonio Farao il 25 maggio 1785. Con bolla dei 5 settembre 1796 papa Pio    VI confermò l’altare del SS. Crocifisso “altare privilegiato”. I lavori di costruzione per una nuova ala dei monastero vennero sospesi a causa dell'invasione francese del 1799 e, in tale triste frangente, la chiesa venne spogliata dei suoi tesori e arredi sacri. Caduto il governo francese, il monastero poté riavere tutti i beni, perduti con la legge eversiva del 1806, e continuare i lavori, ma il progetto originario non venne completato. Anche la chiesa venne ristrutturata e riconsacrata dal vescovo Giulio   De Tommasi nel 1833. Dopo la legge del 7 luglio 1866, che sopprimeva in Italia gli Ordini religiosi, le monache riuscirono a rimanere nel loro monastero finché, nel 1911, il Comune ordinò alle poche suore di lasciare i locali. La chiesa venne affidata al parroco di San Severino, che ne è il Rettore Spirituale.
Chiesa di San Lorenzo
La facciata, costituita da due ordini dallo spiccato sviluppo verticale, presenta la tripartizione verticale della superficie, propria del barocco, ma è caratterizzata dalla soluzione compositiva interessante la sua parte centrale (foto Tota) Il portale d'ingresso, preceduto da una breve scalinata, è decorato da una cornice composita vivacizzata da grandi volute, poste sui due angoli superiori (foto Biccari) L'ordine superiore ripete l'impostazione di quello inferiore: le lesene doppie sovrapposte, sormontate da capitelli doppi, decorati con voluminose volute angolari, scandiscono le parti laterali (foto Tota) Paericolare del rilievo decorativo posto tra i finestroni laterali (foto Tota) Il campanile (foto Tota) Il campanile, a destra della facciata, visibile oltre la facciata dell'ex convento delle Benedettine, è composto dai due piani e dalla guglia superiore (foto Biccari) Interno della chiesa (foto *) Un omaggio al creativo e industrioso autore (foto Del Gaudio) La fedele ricostruzione fotografica della facciata della chiesa, resa con una visione complessiva altrimenti impossibile, opera dell'ingegno del maestro Domenico Tota (foto Tota)