Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
Chiesa di San Giovanni Battista
SCHEDA San Giovanni Battista Ricordata in un documento del XIII secolo, la chiesa sorge nell'area di una necropoli di età ellenistica. Presso lo spigolo sinistro della vecchia facciata è inserito, nella muratura un cippo romano con epigrafe funeraria. Lasciata quasi indenne dal terremoto del 1627, radicali lavori di restauro si resero necessari a seguito del terremoto del 1731. Con l'innalzamento del campanile nuovo, protrattosi dal 1757 al 1795, anno in cui fu apposto l'orologio, furono inseriti alla sua base i due bassorilievi di epoca romana raffiguranti scene di lotta tra gladiatori.
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SULLA CHIESA DI SAN GIOVANNI
Chiesa di San Giovanni Battista
L’iscrizione del 1352 riportata sul nuovo portale di via Santa Lucia  (foto Tota) Il campanile di cinque piani  costruito su progetto di Vito Antonio Petruccelli (foto Tota) I lavori per il campanile, iniziati nel 1757, terminarono nel 1795 con l’apposizione dell’orologio (foto Tota) Il campanile presenta un pianterreno dall’ampia specchiatura inserita nella pietra bianca locale (foto Biccari) Particolare della finestrina ovale decorata da un’elaborata cornice barocca, con volute e una conchiglia superiori, e con pigne e foglie di edera inferiori (foto Tota) Sulla sinistra un piccolo bassorilievo raffigurante un pesce, simbolo presente agli esordi del cristianesimo (foto Biccari) Sopra la specchiatura si apre una finestrina sormontata da un’iscrizione, inserita in una cartella bilobata, recante la data del 1745 (foto Tota) L'altare maggiore in marmo, opera del 1822 dell'artista napoletano Giuseppe Spada su disegno del sanseverese D. Domenico Fantetti (foto *) Particolare del dipinto "La cena", opera di Nicola Mensele di Trani (1779) (foto *) L’immagine della Pietà, molto venerata dai fedeli per avere lacrimato sangue il 27 agosto 1886 (foto *) La facciata barocca con il particolare andamento delle superfici, ottenuto mediante le lesene laterali del portale e le lesene angolari (foto Biccari)
LA STORIA
Questa chiesa è ricordata in un documento dei 1200 insieme alle altre tre antiche parrocchie di San Severo. Restaurata ed ampliata nel XIV secolo, forse, con i proventi dei terreni concessi dalla regina Giovanna   I , i così detti Quadroni di S. Giovanni su Via Torremaggiore, la chiesa presentava la facciata sul lato opposto all’ingresso odierno, ove restano due leoni in pietra, di stile romanico, ai lati dei rosone murato. Per il terremoto del 1627 la chiesa non subì molti danni. Gravi danni subì, invece, per il terremoto del 1731. Si iniziarono subito i lavori di restauro, che terminarono verso il 1748. La porta laterale che dava a nord, venne chiusa e l’iscrizione che la sovrastava venne inserita sopra il nuovo ingresso, in Via Santa Lucia. In questa si legge: + ANNO DOMINI MCCCLII MENSE MAII HAEC PORTA FACTA EST ET INCLITVS DOMINVS NOSTER REX LVDOVICVS CORONATVS EST TEMPORE QVO VNGARI ET TEVTONICI QVIETI DE EO LIBERARVNT. “Nell’anno del Signore 1352, mese di maggio, è stata edificata questa porta e l’Illustre Nostro Signore Re Ludovico è stato incoronato nel tempo nel quale gli amici Ungheresi e Teutoni pacificati si allontanarono” (Trad. a cura di N. Michele Campanozzi) Si dette anche inizio alla costruzione del nuovo campanile, che prima si trovava vicino al cimitero parrocchiale, alla cui base vennero inseriti i bassorilievi romani. I cinque piani del nuovo campanile, su progetto di Vito   Antonio   Petruccelli , furono costruiti in varie epoche e cioè tra il 1757 e il 1795 con l’apposizione dell’orologio (1795). Nel 1758 fu rifatto il Coro in legno di noce in due piani: solo quello superiore aveva oltre i 32 sedili, braccioli e inginocchiatoi. Il lavoro fu diretto da un tal maestro Romolo Baratto. La chiesa aveva come grancie : San Sebastiano, ora chiesa della Libera; il piccolo convento di Santa Chiara (ubicato in Via San Francesco, ora Via Matteo Fraccacreta) e la chiesetta di San Michele, costruita nel sec. XV sulla Via di Belvedere nei pressi del bivio per Torremaggiore e San Paolo dal quale proviene la statua in pietra di San   Michele , trasportata nella chiesa di San Giovanni nel 1660. Nel 1805 venne costruito un nuovo organo del maestro Luciano D’Onofrio di Caccavone Nel 1954 fu costruita la nuova sacrestia e la Casa Canonica.
I rilievi gladiatori di San Severo
Il secondo ordine della chiesa, sensibilmente rientrato rispetto alla marcata cornice mistilinea, con l’ampio finestrone ad arco (foto Tota)