Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
Santuario della Beata Vergine del Soccorso
SCHEDA L'attuale Santuario ha avuto origine da un monastero medievale ricordato in un documento del settembre 1319. Nel 1514 la chiesa e l'attiguo convento vennero affidati ai frati dell'ordine agostiniano che, provenienti dalla Sicilia, vi rimasero fino al 1652 e che introdussero il culto della Vergine del Soccorso, nato a Palermo nel 1306. La sacra icona della Vergine del Soccorso, riconosciuta da papa Pio IX, con la Bolla del 10 settembre 1857, Patrona della città insieme a San Severino, è una scultura bizantina in legno di cedro del Libano raffigurante la Madonna in età giovanile, addobbata con stoffe preziose e una corona di grandi dimensioni secondo una consuetudine nata nel corso del XVIII secolo. L'attuale facciata risalente al XVIII secolo, dopo l'ampliamento seguito al rovinoso terremoto del luglio 1627, rappresenta un ottimo esempio di arte barocca ed è stata realizzata dal "maestro scalpellino" di San Severo Francesco Cervone. Nello stesso periodo fu innalzato il nuovo campanile, la cui costruzione terminò solo nel 1823. Il portale della facciata, suddivisa in due ordini e tripartita verticalmente, è sormontato dallo stemma con l'immagine della Madonna col Bambino, entrambi recanti mazzi di spighe e fiori nelle mani. Sui corpi laterali si vedono le lapidi in ricordo dell'incoronazione della Madonna, avvenuta l'8 maggio 1937, a sinistra, e della elezione della chiesa a Santuario Mariano avvenuta nel 1957. Nelle due nicchie nell'ordine superiore della facciata sono inserite le statue di Sant'Agostino e San Isidoro Agricolo realizzate, entrambe, dai fratelli Palmieri nel 1780.
ALCUNE DELLE IMMAGINI A CORREDO DELL’ARTICOLO SUL SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEL SOCCORSO
Il prospetto della facciata, ottimo esempio di arte barocca,, realizzata nella seconda metà del '700 dal “maestro scalpellino“ di San Severo, Francesco Cervone (foto Tota) Il portale dall’ampia cornice inornata, sormontato dallo stemma con l’immagine della Madonna con il Bambino in braccio (foto Tota Lo stemma della Madonna col Bambino  con la conchiglia inferiore e dal fregio interno mistilineo (foto Tota) La lapide murata nella parte inferiore a sinistra della facciata a ricordo dell'incoronazione avvenuta l’8 maggio 1937 (foto Tota) Il secondo ordine della facciata, con le statue di Sant'Agostino e San Isidoro Agricolo (foto Tota) La nicchia di sinistra con la statua di Sant'Agostino, in atto benedicente e vestito dei paramenti episcopali, realizzata intorno al 1780 dai fratelli Gregorio e Pietro Palmieri (foto Tota) La nicchia di destra con la statua di San Isidoro Agricolo, vissuto in Spagna nel XIII secolo, realizzata nel 1780 dai fratelli Gregorio e Pietro Palmieri intorno al 1780 (foto Tota) La lapide murata nella parte inferiore a destra della facciata a ricordo della bolla del 10 settembre 1857 con la quale Pio IX dichiarò la Madonna del Soccorso “Patrona” della città di San Severo (foto Tota) Il campanile, a pianta ottagonale, che si erge arretrato a destra della facciata, è composto da tre piani rastremati  (foto Tota) Il terzo piano del campanile, ricostruito nel 1823, termina con una guglia metallica a sezione quadrangolare. La vista degli stucchi e cartapeste a cassettoni della volta risalenti all'epoca dei restauri eseguiti nel 1912 (foto Del Gaudio) L'interno della chiesa, dichiarata Santuario mariano nel 1957 (foto *) All'interno è presente, tra le altre, la statua lignea di San Michele, opera del 1866 di Giuseppe Catelli (foto *) A sinistra dell’altare è la tela dell’Annunciazione, opera di M. Sparavilla (foto *) La statua lignea, pregevole lavoro di tradizione bizantina in legno di cedro del Libano, rappresenta la Vergine in sembianze giovanili, seduta, con una veste dorata e un mantello bruno e i sandali ai piedi.  (foto Masselli) La messa celebrata l’8 maggio 1937 per l'incoronazione della Madonna del Soccorso (foto Masselli) Ai primi del ‘700 dovrebbe risalire l'usanza di sovrapporre al vestito dipinto un altro di stoffe preziose insieme alla corona.  Nel 1768 la statua della Vergine venne restaurata e si sostituì il bambino Gesù di colore bruno con un altro di colore chiaro
LA STORIA
Si ritiene che la chiesa, intitolata dapprima a San   Pietro e poi a Sant’Agostino , doveva esistere già nel sec. XIV, dato che da un documento del settembre 1319 risulta in San Severo l’esistenza di un monastero di Sant’ Agostino. Di quell’epoca rimangono due finestroni   strombati , visibili esternamente sul lato occidentale della chiesa. Nel 1514, la chiesa e l’attiguo convento vennero affidati ai frati dell’ordine agostiniano che portarono la statua della Vergine del Soccorso dalla Sicilia, dove aveva avuto origine a Palermo, nel lontano 1306, a seguito delle apparizioni da parte della Vergine al padre domenicano La Bruna. La sacra icona è una bella statua lignea, pregevole lavoro di tradizione bizantina in legno di cedro del Libano, rappresentante la Vergine in sembianze giovanili, seduta, con una veste dorata e un mantello bruno e i sandali ai piedi. Nella destra doveva tenere una scettro, poi sostituito da fiori e da un mazzo di spighe di grano, mentre la posizione del braccio sinistro fa dubitare che in origine sostenesse il bambino Gesù. Fino alla soppressione del loro monastero, avvenuta nel 1652, gli Agostiniani promossero il culto della Madonna, la cui statua veniva portata in processione fino alla Cappella di Santa Maria dell’Oliveto, esterna alla città, e se necessario fino al lontano Santuario Mariano di Stignano, per impetrare il miracolo della pioggia e quando le epidemie o le calamità naturali minacciavano la città. Ai primi del ‘700 dovrebbe risalire l'usanza di sovrapporre al vestito dipinto un altro di stoffe preziose che, insieme alla corona, sproporzionata come dimensioni, falsa la bellezza originaria della statua. Nella seconda metà del ‘700 la chiesa venne ampliata e costruita la nuova facciata sulla quale furono inserite le statue in pietra di Sant’Agostino e San Isidoro di Gregorio e Pietro Palmieri (circa 1780). Il prospetto è un ottimo esempio di arte barocca realizzato dal “maestro scalpellino“ di San Severo Francesco   Cervone , esecutore anche della facciata della chiesa delle Benedettine (oggi San Lorenzo). Si iniziò anche ad elevare il nuovo campanile, ultimato nel 1823. Nel 1768 mons. Eugenio   Benedetto   Scaramuccia consacrò il nuovo altare della Madonna del Soccorso, mentre la statua della Vergine venne restaurata e si sostituì il bambino Gesù di colore bruno con un altro di colore chiaro. Ai primi dell’800 ebbe inizio l’usanza della processione in onore della Madonna del Soccorso. Nel 1843 la chiesa di Sant’Agostino venne consacrata dal vescovo Rocco   de Gregorio sotto il titolo della Vergine del Soccorso. Dal 1852 partecipò alla processione anche la statua di San   Severo   martire e dal 1908 anche quella di San Severino , dichiarato “compatrono” della città. Nel 1857 papa   Pio   IX,   con la Bolla del 10 settembre, dichiarò la Madonna del Soccorso “Patrona” della città di San Severo. L’8 maggio 1937, con l’intervento del cardinale Caccia Dominioni, di molti vescovi e di autorità civili e militari, la Madonna venne incoronata da mons. Oronzo   Durante come ricorda la lapide murata nella parte inferiore a sinistra della facciata. Nel 1957 la chiesa venne dichiarata Santuario mariano. La festa della Vergine del Soccorso si svolge nella terza domenica di maggio. La statua, accompagnata dalle statue di San   Severo   martire , San   Severino e dei tre Arcangeli, questi ultimi custoditi anch’essi nel Santuario, percorre le strade centrali di San Severo e il giorno seguente quelle delle zone periferiche.
Santuario del Soccorso