Capitolo NONO L’UFFICIO CHE NON C’ERA Parte quarta IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
La musica del sito sanseveropuntoit, 5 luglio 2023
Chiesa di San Severino
LE CAMPANE DELLA CHIESA DI SAN SEVERINO CREDITI: Una testimonianza dell’ins. Domenico TOTA Nel 1983 cominciai a scattare una serie di foto ai monumenti più importanti della città da servire per proporre quiz in una trasmissione televisiva locale. Dal terrazzo del Banco di Roma fotografai le campane e la cuspide del campanile di San Severino. Un olivo ed un fico minavano la stabilità del campanile e sulla cuspide rimanevano ormai poche mattonelle policrome mentre rimaneva insoddisfatta la curiosità di conoscere l’intera iscrizione con le date di fabbricazione delle campane. L’occasione arrivò nel 1986, quando furono ripresi i lavori per il consolidamento del campanile. Feci amicizia con le maestranze, così ebbi l’occasione di salire fin sulla parte più alta del campanile, che misura m. 47,50 d'altezza. Quando si trattò di rimettere le mattonelle, ordinate su misura a Veltri sul Mare, il capo cantiere non sapeva quale era il disegno da eseguire e gli venni in aiuto regalandogli un ingrandimento fotografico, eseguito qualche anno prima, della cuspide osservando il quale poté comporre la splendida armonia di colori che ora ammiriamo. I colori che si alternano sono il bianco, il giallo ed il verde e ogni mattonella ha centro, un foro dove si infila un chiodo d'acciaio, a sua volta conficcato sulla parete liscia sostenuta, all’interno, da una catena d'acciaio che rende il campanile stabile e a prova di...bomba atomica. La croce che sormonta la cuspide è alta circa tre metri, mentre il globo su cui poggia la croce ha la circonferenza di metri 1,50. Era impossibile fotografare per intero le iscrizioni delle campane per la difficoltà di mantenere l’equilibrio, per cui dovetti ricorrere ad un espediente. Ho sporcato con gesso colorato le lettere della campana e, applicato un foglio di carta sulla campana, l'ho abbracciata, facendo pressione con i polpastrelli sui rilievi, in maniera da ottenere, così, il calco perfetto che poi ho ripassato col pennarello. I “soloni” della storia locale hanno affermato che il metodo da me usato non era ortodosso. Io, comunque, son riuscito ad avere il calco delle scritte che possono, così, essere conosciute da chiunque ne abbia interesse attraverso la visione delle fotografie che riproducono le iscrizioni delle cinque campane della Chiesa di San Severino. La campana delle ore. Sulla campana piccola delle ore, quella in alto, è curioso notare , come le lettere rappresentanti il cento, il dieci e l'uno siano ripetute per ben quattro volte ciascuna. La iscrizione in latino è approssimativa e penso di tradurlo a questa maniera: “Nell'anno del Signore 1494 al tempo del mastro muratore (forse priore) LEONE. Mi ha fuso mastro NICOLA DI SAN SEVERO”. A questo punto si possono fare due supposizioni: o che mastro NICOLA lavorasse presso la fonderia o che la fonderia stesse a San Severo L'altezza esterna di questa campana è di cm. 56, il diametro di base è di cm. 68 e la lunghezza dell’iscrizione è di cm. 89. Il calco eseguito sulla seconda campana consente la lettura del testo dell’iscrizione, redatta nel solito latino approssimativo, che traduco così: “Per santa (?) decisione spontanea e con deliberazione della municipalità, in onore di DIO. 1543 Ave gratia (piena) M.P. (maestro priore) LASALANDRA”. Questa campana misura cm. 80 di altezza esterna, diametro di base cm. 73. La lunghezza della scritta è di cm. 116. Il calco eseguito sulla campana grande che verso ovest consente di leggerne l’iscrizione che si riporta di seguito tradotta in italiano “Santo Dio, santo forte, santo ed immortale, abbi misericordia di noi. A.D. 1766. Opera di ROCCO SAIA di Agnone”. Su questa campana sono riportate le immagini di San Severino, di San Biagio, di un altro santo e dell’ostensorio. L’altezza della campana è di cm. 100, il diametro di cm. 102 e la lunghezza della scritta è di cm. 119. L’iscrizione presente sulla campana che su Via Angelo Fraccacreta spiega i compiti assegnati al sacro bronzo: “Lodo il DIO vero, chiamo il popolo, riunisco il clero, piango i defunti, allontano le tempeste, onoro le feste. Rifusa nell'anno 1957, arciprete don NICOLA INNELLI”. Ci sono le immagini di San Michele, dell'Immacolata e di San Biagio. Altezza esterna cm. 65; diametro cm. 67; lunghezza dell'iscrizione cm. 80. Esiste, infine, sul lato nord del campanile una piccola campana rifusa nell'anno santo 1950 dalla pontificia fonderia MARINELLI di Agnone. Questi dati, oltre a rappresentare una precisa e puntuale testimonianza storica, ci informano che non tutto fu distrutto dal terremoto e due campanelle, che per secoli hanno scandito il tempo ai vostri padri (io non sono sanseverese di nascita) hanno superato egregiamente l'impatto del sisma del 1627 e degli altri che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Da 35 anni le campane di San Severino scandiscono più le ore, adempiono al compito per cui sono state fuse, senza che, tuttavia, da parte dei sanseveresi sia venuta meno la speranza di poterne riascoltare un giorno il suono melodioso che in questa vetusta chiesa, ancora una volta, richiami a raccolta il popolo di Dio.
Visione d’insieme della cuspide e delle campane collocate agli ultimi piani del campanile della chiesa di San Severino (foto Tota) “Nell'anno del Signore 1494 al tempo del mastro muratore (forse priore) LEONE. Mi ha fuso mastro NICOLA DI SAN SEVERO”(foto Tota) Per santa (?) decisione spontanea e con deliberazione della municipalità, in onore di DIO. 1543 Ave gratia (piena) M.P. (maestro priore) LASALANDRA (foto Tota) “Santo Dio, santo forte, santo ed immortale, abbi misericordia di noi. A.D. 1766. Opera di ROCCO SAIA di Agnone” (foto Tota) “Lodo il DIO vero, chiamo il popolo, riunisco il clero, piango i defunti, allontano le tempeste, onoro le feste. Rifusa nell'anno 1957, arciprete don NICOLA INNELLI” (foto Tota)