Capitolo NONO
L’UFFICIO CHE NON C’ERA
Parte quarta
IL CD-ROM SAN SEVERO 2000
Questa
chiesa,
considerata
per
tradizione
come
la
più
antica
di
San
Severo,
è
dedicata
a
San
Severino
,
l’abate
benedettino
di
Roma
che
evangelizzò
il
Norico
dopo
aver
fondato
i
due
monasteri
di
Vienna
e
Passavia
.
I
suoi
resti
mortali
sono
custoditi nella chiesa dei Santi Severino e Sofia a Napoli.
La
Chiesa
di
San
Severino
viene
ricordata
per
la
prima
volta
nell'anno
1200,
mentre
in
un
documento
del
giugno
1209
il
papa
Innocenzo
III
riconosce
la
supremazia
di
questa
chiesa
rispetto
alle
altre
tre
parrocchie:
Santa
Maria,
San
Nicola e San Giovanni.
La
facciata
principale
mostra
tracce
della
chiesa
romanica,
più
bassa
e
con
copertura
a
doppio
spiovente.
L’antica
facciata
in
pietre
squadrate
si
distingue
agevolmente
dalla
sopraelevazione
settecentesca,
in
mattoni,
sormontata
da
volute
.
Sull’
architrave
dell’ingresso
principale,
rivolto
a
ovest,
è
un’
epigrafe
che
ricorda
la
sua
riconsacrazione
effettuata
nel
1224
dal
vescovo
Richerio
Risandro
,
forse
dopo
i
lavori
di
restauro
conseguenti
al
forte
terremoto
dell’anno
precedente, che aveva anche distrutto la vicina città di Siponto.
Alla
stessa
epoca
dovrebbe
risalire
la
facciata
laterale,
in
stile
romanico
pugliese,
corrispondente al
transetto
destro.
In
questa
facciata
laterale
si
trovano,
reimpiegati,
elementi
architettonici
anteriori
alla ricostruzione della prima metà del XIII secolo.
La
chiesa
doveva
presentare
originariamente
una
pianta
basilicale
,
mentre
la
trasformazione
a
croce
latina
deve
essere
avvenuta
verso
la
fine
del
XIII
secolo,
nel
rifacimento
seguito
alla
demolizione
del
sacro
edificio
voluta,
nel
1230,
dall’imperatore
Federico II
come vendetta per una ribellione della città.
L’odierna chiesa si è salvata parzialmente dal disastroso terremoto del 1627.
Approfondimento
Per
questo
terremoto
rovinò
anche
un'iscrizione
del
1536
che
ricordava
la
venuta
a San Severo dell'imperatore
Carlo V.
Dopo
il
terremoto
del
1627,
nel
piano
terreno
del
campanile
ebbe
sede
l’oratorio
della
Congregazione
di
San
Giuseppe,
istituito
dai
Padri
Cappuccini
presso
la
chiesa
delle
Grazie,
che
vi
rimase
fino
al
1713
quando
venne
trasferito
nella
vicina chiesa della Pietà.
Successivamente
venne
chiuso
l’ingresso
verso
la
chiesa
e
il
pianterreno
del
campanile
messo
in
comunicazione
con
le
due
case
attigue,
costruite
nel
1765
e
date in fitto a privati.
Dette
case
vennero
espropriate
dallo
Stato
nel
1867
e
la
stessa
sorte
subirono
quelle
costruite
nel
1769
nell’area
del
cimitero
parrocchiale,
a
sinistra
dell’ingresso principale.
Approfondimento
L’arciprete
di
San
Severino
gestiva
nel
XVIII
secolo
l’imposta
della
“
bagliva
”,
che
veniva
esatta
in
locali
situati
davanti
all’ingresso
del
convento
dei
Celestini
nei giorni della fiera di San Luca e Pietro. (Collegamento -->)
I
frati,
nel
1769,
acquistarono
i
suddetti
locali
e
li
demolirono
per
formare
l’attuale
Piazza
Municipio.
Con
la
somma
ricavata
da
questa
vendita
vennero
costruite le case adiacenti alla chiesa di San Severino.
Dallo
Statuto
parrocchiale
del
1716
si
rileva
che
appartenevano
al
clero
di
San
Severino
le
chiese
di
Santa
Margherita,
del
Carmine,
della
Pietà,
di
San
Lorenzo
e delle Grazie.
In
quell’epoca
la
chiesa
era
tutta
affrescata,
finché,
nel
1780,
venne
imbiancata
ad
esclusione dei
capitelli
dorati dei
pilastri
.
Nel
1880
vennero
sistemate
sul
fianco
del
campanile
due
meridiane,
opera
di
Salvatore
Caruso,
a
cui
si
deve
anche
la
meridiana
presente
in
Via
Alessandro
Minuziano
n.
41,
mentre
nel
1899
si
demolirono
due
vani
adiacenti
la
sacrestia
per allineare l’attuale Via Angelo Fraccacreta.
Nel 1902 il soffitto del
presbiterio
venne decorato da G. Cavallo.
Dichiarato
San
Severino
nel
1908
“Patrono
aeque
principalem”
della
nostra
città,
da
allora
la
statua
del
santo
ha
nella
processione
della
festa
del
Soccorso
il
posto
a sinistra della Madonna.
Nel
1932
fu
costruita
la
casa
parrocchiale
accanto
al
transetto
destro,
con
una
facciata che imita lo stile della chiesa medievale.
Nel
dopoguerra
le
strutture
del
tetto
cominciarono
a
presentare
cedimenti
finché,
nel 1961, la chiesa venne chiusa per restauri